La Chiesa di Santa Maria di Caravaggio a Milano occupa un posto importante nella zona a ridosso di Porta Ticinese, uno dei quartieri storici della città. L’edificio sacro costruito nel 1911, in un’area di campagna che, con lo sviluppo industriale, si stava rapidamente trasformando in quartiere operaio, ha la struttura di un’antica basilica, con mattoni a vista e inserti di marmo, secondo uno stile che, come era d’uso all’epoca, richiama l’architettura romanica.
Pesantemente danneggiata dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale e parzialmente ricostruita nella zona posteriore, Santa Maria di Caravaggio ospita al suo interno una suggestiva cripta, interamente ricoperta di mosaici, con le statue che ricordano la celebre apparizione della Madonna nel paese della bergamasca.
Recentemente l’impianto luci della basilica è stato interamente rinnovato con nuovi faretti, sorgenti LED e sistemi di controllo che permettono accensioni differenziate, programmabili nel tempo.
Il progetto illuminotecnico curato dallo studio di Fabio Castoldi, con il Centro Consulenza della Disano
Illuminazione (arch. Piero Peruzzi) ha mantenuto gli stessi punti luce, diminuendo considerevolmente di più del 50% i consumi energetici e aumentando la quantità di luce disponibile.
In questo progetto sono stati impiegati faretti Vision 2.0 (Fosnova) nella versione con cablaggio separato dal corpo della lampada per una perfetta integrazione con l’architettura.
Nella navata centrale 22 faretti Vision BIG 2.0 (Fosnova) da 42 W a fascio largo illuminano con luce indiretta le volte, in coppia con 20 faretti Vision BIG 2.0 (Fosnova) da 42 W a fascio medio per la l’illuminazione diretta.
Una soluzione analoga si ritrova nelle navate laterali con 34 faretti modello Focus (Fosnova) da 26 W a fasci0 largo per la luce indiretta, accoppiati con 26 faretti modello Focus (Fosnova) da 36 W a fascio medio per l’illuminazione diretta. I Focus sono stati forniti con un particolare colore Corten per una migliore assimilazione con la struttura architettonica.
I faretti hanno una temperatura di colore di 3000 K (luce calda) e un’altissima resa del colore (CRI 90). L’effetto finale è quello di una illuminazione ben distribuita, che valorizza i colori originari delle pareti con mattoni a vista e del soffitto a cassettoni, con un forte richiamo alla tradizione delle basiliche cristiane.
Inoltre alcuni sono spot sono dedicati alla luce d’accento su manufatti di particolare interesse e significato religioso, come il grande crocefisso sospeso sopra il presbiterio e le statue della pietà e di san Francesco che si trovano nelle cappelle laterali.
Infine nella Cripta con la statua dell’apparizione nelle piantane le vecchie lampade a scariche sono state sostituite con piastre a LED che spariscono nella piantana stessa.
Vision 2.0 con cablaggio separato
Vision con cablaggio separato, una nuova versione del prestigioso faretto firmato da Alessandro Pedretti (studio Rota). La scatola del cablaggio può essere collocata sui cornicioni o capitelli, diventando invisibile. Un braccio meccanico di diverse lunghezze posiziona il faretto in modo da avere l’illuminazione verso l’alto o verso il basso nella direzione desiderata.
Le prestazioni illuminotecniche di Vision offrono la qualità delle sorgenti LED ad alta efficienza in ultima generazione, con un’altissima resa del colore (CRI>92) e consumi contenuti. Vision con cablaggio separato è disponibile nella versione small (vano ottico con diametro 107 mm e flusso luminoso da 3300 a 4500 lumen) oppure big (vano ottico con diametro 127 mm e flusso luminoso da 5100 a 6900 lumen), con potenze che vanno dai 25 ai 60 W.