Innovazione, Politecnico di Milano: ricerca e sviluppo spingono le industries verso la convergenza

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La ricerca di nuove leve di crescita e lo sviluppo di nuove tecnologie stanno spingendo diverse industries verso la convergenza. E’ quanto emerge dalla ricerca elaborata dalla School of Management del Politecnico di Milano in collaborazione con EY, relativa alla convergenza cross industriale, che identifica le macro tendenze di mercato. E’ stato preso un campione di oltre 20 operatori incumbent che operano in differenti settori (automotive, digital-social network, retail grocery, telco, technology provider, etc.) e di 70+ startup, per analizzare come queste ultime abbiano supportato lo sviluppo dell’offerta di servizi finanziari. La prima parte ha visto coinvolte aziende Telecom e Media per l’offerta di servizi congiunti. La nuova sta coinvolgendo industries come banking, health care, mobility e insurance, attraverso ruoli e modalità differenti. Secondo Filippo Mastropietro, partner EY responsabile digital advisory Financial Services Italia, ”l’industry disruption attuale è frutto di un’evoluzione congiunta di tecnologie, bisogni dei clienti e nuovi player alternativi che entrano nel mercato”. “Per esempio, Smart Health mette insieme diversi stakeholders in un nuovo ecosistema digitale: pubbliche amministrazioni, banche, assicuratori, fornitori di auto e aziende life science si sono ormai legati in modo indissolubile per proporre ai clienti finali un’offerta integrata ‘pay as you live’ che cattura un’esigenza più ampia e in continua evoluzione”, aggiunge. I consumatori, infatti, sempre più digitali sia nella fruizione di contenuti sia nel processo di acquisto, sono alla ricerca di prodotti e servizi personalizzati per le loro specifiche esigenze. Non fa eccezione il settore finanziario, per il quale viene richiesto lo stesso livello di customer experience dai propri fornitori di servizi finanziari, siano essi istituti bancari o altre aziende operanti in settori differenti che hanno introdotto l’offerta di servizi finanziari. ”Nel mondo di oggi -commenta Giuliano Noci, ordinario di Marketing alla School of Management del Politecnico di Milano- quando si pensa alle banche si pensa ai non performing loans, alla enorme massa di crediti non esigibili che vanno ad appesantirne i bilanci. In realtà, secondo noi c’è una sfida ancora più rilevante, che è quella della trasformazione digitale, che va a cambiare modelli di business, architettura di punti di contatto e persino la catena del valore del mondo bancario e dei servizi assicurativi”. ”L’industry convergence -sostiene Marco Giorgino, ordinario di Finanza e Risk Management e direttore scientifico dell’Osservatorio Digital Finance alla School of Management del Politecnico di Milano- è una grande opportunità per le banche, almeno per quelle che sanno governare il cambiamento e hanno un mindset digital per fare business”. “La banca – continua – è un operatore di sistema che interagisce con molti comparti dell’economia e con una relazione fiduciaria ancora molto buona. Saper governare e integrare soluzioni diverse da far convergere per servire in modo più veloce e con maggiore qualità il cliente farà la differenza”. Si stanno materializzando, infatti, diversi modelli di industry convergence. Un modello di business diffuso è l’industry expansion che prevede lo sviluppo da parte di un’azienda appartenente a un’industry di un prodotto/servizio tipico di un’altra industry. Un altro modello prevede, invece, una partnership di due aziende appartenenti a industry diverse che mettono a fattor comune i rispettivi servizi, integrandoli, per offrire un’experience di eccellenza ai propri clienti. Qualsiasi sia il modello di convergence, le aziende creano e propongono sempre di più servizi e innovazioni che le aiutano ad esplorare opportunità al di fuori del proprio core business. Anche la ricerca di talenti o di top executive, che in passato era tipicamente focalizzata all’interno dell’industry di riferimento, oggi sempre di più si sposta su altre industry attigue o sinergiche, in una logica appunto di convergenza. L’industry convergence deve tener conto di aspetti importanti quali: la regolamentazione, che può rappresentare un forte ostacolo alla convergence, se non opportunamente indirizzata, soprattutto in alcune industry (come ad esempio banche e assicurazioni); la qualità del servizio offerto, che può essere compromesso a fronte dell’offerta di numerosi prodotti-servizi nel tentativo di cogliere need dei clienti più ampi e il focus sulla relazione con il cliente contro il focus sulla specializzazione di prodotto. Tali implicazioni portano necessariamente a fare delle scelte di posizionamento chiare delle aziende in un percorso di industry convergence. (AdnKronos)

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