L’Oms adotta il Piano sulla demenza: “Non è la conseguenza inevitabile dell’invecchiamento”

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Ogni 3 secondi una persona sviluppa la demenza: si stima che i malati sono 50 milioni in tutto il mondo, ma la maggior parte non riceve una diagnosi. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha pertanto adottato oggi il Piano Globale di Azione sulla Risposta di Salute Pubblica alla Demenza 2017-2025, che invita i governi a raggiungere precisi obiettivi. Il Piano si focalizza sull’assistenza e la terapia e ribadisce che “la demenza non è l’inevitabile conseguenza dell’invecchiamento e chi ne è colpito deve essere aiutato a vivere nel modo migliore possibile.”

Oltre il 50% delle persone affette da demenza vive in Paesi a basso e medio reddito, dove solo il 10% dei malati ottiene una diagnosi; oltretutto nel 2018 la demenza diventerà una malattia da mille miliardi di dollari. Con il suo Segretario Generale Mario Possenti, la Federazione Alzheimer Italia, rappresentante di Adi per il nostro Paese, è l’unica organizzazione italiana presente a Ginevra per l’approvazione del Piano. Ha fornito il proprio contributo sulla bozza ritenendo che “la sua adozione sosterrà i singoli Stati a sviluppare politiche specifiche.” Il presidente di Adi Glenn Rees, ha sottolineato: “La demenza è l’unica condizione cronica senza una terapia risolutiva. Almeno l’1% del costo della demenza dovrebbe essere investito nella ricerca”. Gabriella Salvini Porro, presidente della Federazione Alzheimer Italia ha spiegato che in Italia esiste un Piano sulle demenze, ma senza stanziamento di fondi.

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