Sanità: 14 milioni l’anno i malati con la valigia, 340 mila partono dall’Italia

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Numeri da ‘esodo di massa’ per il turismo sanitario. Secondo gli ultimi dati rilevati da Medical Tourism Association e Patients Beyond Borders, ogni anno nel mondo sono fra gli 11 e i 14 milioni i ‘malati con la valigia’. Persone che viaggiano per motivi di Salute, alimentando un mercato che nel 2015 ha registrato un fatturato tra i 70 e i 100 miliardi di dollari secondo le stime, in aumento del 20% sul 2014. Cifre destinate a lievitare ulteriormente, arrivando a 150 mld di euro entro il 2018. E tra i pazienti in trasferta, 340 mila partono dall’Italia. E’ questo il contesto che farà da sfondo a ‘Intercare’, prima fiera in Italia dedicata al turismo medicale internazionale, in programma a Milano dal 25 al 27 maggio. L’appuntamento riunirà al Palazzo delle Stelline il gotha della medicina e delle strutture sanitarie internazionali, preannunciano gli organizzatori. Nel 2012 – riportano – l’Italia ha registrato un primo boom di crescita per il numero di pazienti che sceglievano di curarsi all’estero, perlopiù in Croazia, Ungheria e Romania: dai 20 mila italiani del 2009 si è passati a 184 mila 3 anni dopo, per una spesa complessiva pari a 537 milioni di euro suddivisi in poco più di 95 mln per il soggiorno, oltre 84 mln per il viaggio e quasi 335 mln per terapie e interventi. Secondo le stime di Whatclinic.com, nel 2014 la spesa era già salita a 2 miliardi di euro e gli italiani ’emigrati’ per ragioni mediche erano saliti a 340 mila. In cima alle richieste cure dentistiche, trattamenti estetici, fecondazione artificiale e interventi anti-obesità. Il turismo medicale o sanitario – spiegano gli addetti ai lavori – combina l’ambito turistico a quello terapeutico, coinvolgendo oltre ai pazienti anche medici, cliniche, operatori di viaggio e strutture alberghiere. Un business che ha spinto vari Paesi a costruire “un vero e proprio marketing” di destinazioni sanitarie, ognuna con la sua specializzazione. “E’ il caso di Croazia, Spagna, Thailandia e Turchia, il cui esempio inizia a essere seguito da altre nazioni come Ungheria, Belgio, Repubblica Ceca“. E noi? “Al momento il nostro Paese appare più un esportatore di pazienti, con un’offerta che per diversi motivi non è ancora strutturata per sviluppare un vero e proprio flusso incoming, nonostante il nostro sistema sanitario nazionale sia considerato dall’Oms come uno dei migliori al mondo“. Uno degli obiettivi della kermesse meneghina è fare il punto sul fenomeno anche come opportunità, favorendo l’incontro tra domanda e offerta.  “Intercare nasce per essere un punto di riferimento italiano e internazionale del turismo medicale, settore destinato a crescere in modo esponenziale da qui ai prossimi anni – dichiara Maurizio Cavezzali, Ceo di Equipe International, società specializzata nell’organizzazione di fiere su settori e trend emergenti – Oggi il paziente ha la possibilità di conoscere le best pratice nel campo medicale, e scegliere dunque consapevolmente dove e da chi farsi curare. Gli importanti progressi nel settore tecnologico della sanità, unite alla facilità crescente di spostarsi da un posto all’altro del pianeta, agevola tutti coloro che per curarsi decidono di muoversi e puntare su strutture di eccellenza e medici specializzati. Questo è già il presente e sarà sempre di più il futuro, e noi abbiamo deciso di riunirlo e rappresentarlo con questa fiera a Milano, città che si candida a essere il cuore e il cervello di questo importantissimo settore“. Durante la 3 giorni, 12 convegni e 20 presentazioni affronteranno 4 principali aree tematiche: Trend di mercato, Business Development & Marketing, Best Practice, Accesso alle cure. Il programma completo, che prevede anche incontri accreditati Ecm e appuntamenti rivolti al grande pubblico, è disponibile online all’indirizzo https://inter-care.it/it/conferenze-congresso-turismo-medicale/. L’evento è patrocinato da Aiop (Associazione italiana ospedalità privata), Uehp (European Union of Private Hospitals) ed Ehtta (European Historic Thermal Towns Association). Analizzando l’offerta italiana ai turisti della sanità, nei suoi punti forti (alto afflusso turistico, qualità medico-sanitaria, posizione strategica, clima e, forte settore termale) e in quelli deboli (carenze informative, difficoltà burocratiche e sottovalutazione del nostro sistema all’estero), secondo l’Aiop “per superare questi ostacoli occorrono in primo luogo la mappatura e la valorizzazione dell’offerta inclusiva delle strutture e dei medici specialisti – afferma Filippo Leonardi, direttore generale dell’associazione – la sottoscrizione di convenzioni con assicurazioni estere, la predisposizione di percorsi integrati, l’attivazione di un portale che presenti l’offerta pubblica e privata disponibile. Solo così il turismo medico potrà offrire a tutto il sistema sanitario italiano, e in particolare al settore privato, un’importante opportunità di sviluppo. Perché non si richiedono nuove risorse – precisa – ma un nuovo modo di valorizzarle e di organizzarle in maniera efficace ed efficiente“. Per Ilaria Giannico, segretario generale dell’Uehp, “la mobilità dei pazienti è un’occasione per le strutture ospedaliere private europee di offrire servizi competitivi a un utente informato e ridurre le liste d’attesa. L’Uehp è partner attivo di Intercare, che si propone come una concreta opportunità per tutti gli attori coinvolti nel settore dell’assistenza sanitaria per condividere esperienze e imparare dagli altri“. Il turismo sanitario include anche quello termale e da qui l’appoggio dell’Ehtta. “L’associazione europea delle città termali è una rete internazionale che aggrega 40 membri provenienti da 14 Paesi – ricorda il presidente Giuseppe Bellandi – e dal 2010 è referente del Consiglio d’Europa per la promozione e valorizzazione dell’itinerario europeo termale. Con queste premesse Ehtta aderisce e partecipa convintamente a Intercare, che rappresenta una prestigiosa vetrina internazionale rivolta a un mercato globale e, nello stesso tempo, molto professionale come quello del turismo termale e medicale“.

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