Scienza: i computer possono ‘capire’ l’uomo

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In inglese si chiama ‘obversational learning’ ossia apprendimento per osservazione, un gesto che per l’uomo risulta naturale e inizia dall’infanzia. Ma per i computer? Lo hanno osservato i ricercatori di Aalto University, University of Birmingham and University of Oslo, analizzando i risultati di una strategia poco battuta nel mondo della AI: la possibilità di comprendere un comportamento con l’osservazione diretta, e non dalla rielaborazione di dati. I riscontri sembrano positivi.

Dalle prime evidenze, è possibile interpretare il comportamento di un individuo con il semplice monitoraggio di gesti e sguardi. Il metodo impiegato è quello della Approximate Bayesian Computation (Abc), che consente di inferire modelli anche molto complessi da una semplice attività di osservazione. Oggi è diffuso soprattutto in ambito medico-scientifico. Nella robotica potrebbe diventare utile per valutare automaticamente le capacita’ dell’individuo, evidenziando magari disfunzioni o problemi a livello cognitivo. 

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