Un’immagine caratterizzata da distorsioni a zigzag che sembrano ricordare vagamente l’effetto ‘neve’ di un schermo televisivo malfunzionante: così si presenta un ‘ritratto’ della superficie lunare, realizzato dalla fotocamera della sonda LRO (Lunar Reconnaissance Orbiter) della NASA il 13 ottobre 2014.
La foto – spiega l’Agenzia Spaziale Italiana – ha suscitato l’interesse e la preoccupazione del team della missione che ha cercato di spiegare la presenza di queste singolari onde su un’immagine che avrebbe dovuto essere chiara e ad alta risoluzione. Dopo una serie di prove in laboratorio, gli esperti sono convinti che la fotocamera sia stata colpita da un piccolo meteoroide, subendo un’improvvisa oscillazione.
LROC (Lunar Reconnaissance Orbiter Camera) – questo il nome dello strumento – è configurato come un sistema di tre fotocamere: due di esse, denominate NAC (Narrow Angle Camera), colgono immagini in bianco e nero e ad alta risoluzione, mentre la terza – WAC (Wide Angle Camera) – le scatta ad una risoluzione media, impiegando dei filtri per fornire informazioni sulle caratteristiche e sui colori del suolo lunare.
Posto che l’ipotesi del meteoroide è l’unica ritenuta plausibile, il team della missione ha condotto delle simulazioni informatiche per determinare le dimensioni del corpo contundente.
I modelli hanno dato come risultato un oggetto davvero ‘extra small’ – circa la metà di una capocchia di spillo (0,8 mm) – ma estremamente veloce (7 km al secondo) e dotato di una densità di una comune condrite (2,7 g per cm cubo).
Secondo i ricercatori, l’eventualità che LROC sia colpita da ‘proiettili’ del genere è piuttosto rara e quindi è altrettano raro che rimanga una traccia ‘fotografica’ di eventi di questo tipo.
La fotocamera, che prima del lancio di LRO ha superato a pieni voti i test di resistenza alle vibrazioni, ha retto egregiamente all’urto con il meteoroide e, dato che lo strumento non ha subito conseguenze, il team della missione ha deciso di rendere noti l’accaduto e la foto distorta.
Lanciata da Cape Canaveral il 18 giugno 2009 con un vettore Atlas V, LRO, grazie a sette strumenti, ha dato un contributo di grande rilievo nello studio della Luna, fornendo alla comunità scientifica una messe di dati che ha consentito di delineare un ritratto sempre più minuzioso e sfaccettato del nostro satellite naturale.