“Le mie dimissioni sono irrevocabili. Ma il mio impegno proseguirà più forte di prima, da semplice cittadino, a servizio della comunità”. Lo ribadisce oggi, all’indomani delle dimissioni presentate a seguito dell’ inchiesta della Procura di Macerata sul camping Il Quercione, il sindaco di Ussita Marco Rinaldi. “La mia decisione – ha aggiunto Rinaldi – non è frutto della stanchezza o dell’effetto psicologico dovuto all’emotività, ma di un ragionamento che sto portando avanti da qualche tempo”.
“Ho in mente un progetto – ha spiegato, senza voler entrare nel merito – che paleserò il 21/o giorno (il sindaco ha venti giorni di tempo per ritirare le dimissioni, dopo di che il Comune verrà commissariato; ndr). E’ un progetto che porterò avanti da cittadino libero a difesa dei cittadini. Dopo 8 mesi siamo ancora in emergenza, è passato solo un camion per portare via le macerie”, ha esemplificato Rinaldi per dare un’idea della situazione nella cittadina terremotata. “Tengo a ribadire – ha aggiunto il sindaco dimissionario – la massima fiducia e il massimo rispetto per l’operato della magistratura”. E a proposito dell’inchiesta ha precisato: “I fatti sono antecedenti al sisma. Ci viene contestato di aver autorizzato l’installazione di 5 mobil house, con i relativi allacci, e di un gazebo nel camping, che era stato costruito abusivamente alla fine degli anni Settanta e poi sanato con una sentenza nel 2000. Il Comune di Ussita lo aveva acquistato nel 2001”. Per il momento Rinaldi ha ricevuto solo il decreto di sequestro e non un avviso di garanzia. Le indagini, portate avanti dai carabinieri forestali, coinvolgerebbero anche la precedente amministrazione.