“Dicono che è la Xylella Fastidiosa a seccare gli olivi del Salento e che, probabilmente, è arrivata nella zona focolaio del gallipolino – scrive Giorgio Greco da Seclì (LE) – a bordo di una pianta ornamentale proveniente dall’America Centrale. Mi domando: fa più paura una pianta ornamentale o milioni di olivi? Se una sola pianta, in poco tempo, ha prodotto un danno agricolo, paesaggistico, turistico ed ambientale senza precedenti nell’intera provincia di Lecce, cosa produrranno milioni di piante infette nelle altre province della Puglia, nell’Italia e, forse, in altri Stati dell’Europa meridionale?
Con questi numeri – prosegue – il responso della statistica è inconfutabile: si passerà presto dal disastro all’apocalisse.
Eppure si va avanti come se niente fosse, a tutti i livelli, con i media nazionali che hanno concesso e concedono quasi nulla a questa vicenda. Gli stessi Salentini sembrano non accorgersi della triste realtà che già li circonda e continuano a camminare nel deserto; è come continuare a tuffarsi in mare di petrolio senza accorgersi che è nero.
Mi domando ancora: ma è o non è Xylella? E se è Xylella, batterio pericolosissimo, invincibile da un secolo e mezzo negli Stati Uniti d’America, cosa si aspetta a far suonare la sveglia?
E’ incredibile – conclude – quanto accaduto in questi tre anni, quanto accade e, ancor di più, è incredibile ciò che si prospetta! Fece meglio la Civiltà Contadina, più di due secoli fa, quando una terribile malattia, la Brusca Parassitaria, decimò gli oliveti, sempre nella Penisola Salentina.”