Mario Adinolfi è intervenuto ai microfoni di ECG, il programma condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, su Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università Niccolò Cusano.
Adinolfi sullo striscione esposto al gay pride di Latina: “Quello che ha esposto lo striscione w la fica al gay pride di Latina?E’ una persona che ha espresso con chiarezza le sue opinioni, ha avuto coraggio, è sicuramente apprezzabile. Se avrà dei problemi legali, come Popolo della Famiglia gli staremo accanto. Se serve, quello striscione lo metto sul mio terrazzo. Non c’è niente di male. La declinazione dell’orientamento potrebbe essere una buona promessa per entrare nel Popolo della Famiglia”.
Adinolfi, poi, ha parlato di contraccettivi: “Dico da molto tempo che tutta la campagna a favore dei preservativi serve solo ad aumentare la promiscuità sessuale, ad aumentare il livello di trasmissione delle malattie veneree e sicuramente non crea nessuna condizione positiva per i giovani. Distribuire i preservativi nelle scuole è sbagliato. Se tu vuoi educare i giovani al rispetto del proprio corpo li devi educare ad una sessualità responsabile. Se arriva tuo figlio e ti dice sai papà voglio andare a prostitute e tu gli allunghi cento euro e gli dai i preservativi, non gli fai del bene. Invece se ti dice una cosa del genere gli devi dare un bello schiaffone e lo tieni a casa. Bisogna educare ad una sessualità responsabile. Se invece mio figlio mi dicesse che si è innamorato di una ragazza, gli direi di rispettarla e di non farci nulla fino a quando non ha delineato un percorso da farci insieme. Sono convinto che il bene dei giovani passa attraverso una sessualità responsabile, non è possibile che a scuola si debba insegnare a mettere il preservativo al cetriolo. I contraccettivi in una coppia sposata? Esistono degli splendidi metodi naturali, senza dimenticare il salto della quaglia. E’ molto bello fare l’amore con forza, con libertà, senza preservativo. E’ meglio anche dal punto di vista sessuale. Bisogna educare a non darla via, non è bello che la ragazzina a sedici anni la da al primo che passa. Educhiamo alla fedeltà. Ce lo chiedono i giovani”.