“Occorre smascherare l’inganno del prodotto straniero spacciato per italiano, in una situazione in cui un pacco di penne e spaghetti su tre contiene prodotto straniero senza che si sappia”. Lo sostiene il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, a margine della manifestazione di protesta contro le speculazioni sul grano organizzata dalla confederazione agricola. “La necessità di accelerare l’iter di entrata in vigore della legge sull’etichettatura obbligatoria del grano usato per fare la pasta e’ avvertita come una necessita’ da ben 8 italiani su 10 che la ritengono utile per smascherare l’inganno”.
Da questa mattina la Coldiretti sta presidiando il porto e le operazioni di scarico delle circa 50mila tonnellate di grano che da Vancouver sono arrivate con una nave cargo. La Coldiretti ha organizzato staffette, per seguire dall’uscita del porto “Varco della Vittoria”, i camion (ben 1600 quelli necessari) carichi di grano canadese fino alla destinazione finale. Il “grano giramondo – sostiene la Coldiretti – ha contribuito a far crollare del 48% i prezzi del grano pugliese che continua cosi’ ad essere colpito da una speculazione da 145 milioni di euro. A tanto ammontano le perdite subite dagli agricoltori del ‘granaio d’Italia’ per il crollo dei prezzi rispetto allo scorso anno, senza alcun beneficio per i consumatori”.
“Per capirci un pacco di pasta su cinque – sottolinea Angelo Corsetti, Direttore di Coldiretti Puglia – prodotto in Italia è fatto con grano coltivato in Canada, dove viene fatto un uso intensivo del glifosate proprio nella fase di pre-raccolta per seccare e garantire artificialmente un livello proteico elevato”. “Con queste quotazioni non si può sopravvivere e c’è il rischio – sostiene in una nota il presidente nazionale della Coldiretti Roberto Moncalvo – di alimentare un circolo vizioso che, se adesso provoca la delocalizzazione degli acquisti del grano, domani tocchera’ gli impianti industriali di produzione della pasta”.
Secondo i vertici della confederazione agricola le importazioni di grano dal Canada rischiano di essere favorite dall’approvazione dell’accordo Ceta (Comprehensive Economic and Trade Agreement) tra Unione Europea e Canada, primo esportatore di grano duro in Italia. Un accordo che dovrà essere ratificato dal Parlamento nazionale e contro il quale la Coldiretti è pronta a dare battaglia. Da pochi centesimi al chilo concessi agli agricoltori – sostiene la Coldiretti Puglia – dipende la sopravvivenza della filiera piu’ rappresentativa del Made in Italy mentre dal grano alla pasta i prezzi aumentano di circa del 500% e quelli dal grano al pane addirittura del 1400%.