“Alla ricerca dei suoni perduti”: a Tremezzina (Como) mostra di strumenti musicali della collezione Giulini

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Dai clavicembali alle spinette, passando per i fortepiani e le arpe. Ma anche mandolini, chitarre. La ricca collezione di Fernanda Giulini, – spiega una nota – che da decenni si dedica al recupero di strumenti musicali d’epoca, si presenta venerdì 9 giugno al Museo di Villa Carlotta di Tremezzina (Como) con la mostra dal titolo “Alla ricerca dei suoni perduti” patrocinata dal Mibact-Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e la collaborazione di Villa Medici Giulini, Ied-Como, Accademia di Belle Arti Galli. Presente ill Sottosegretario al Mibact on. Ilaria Borletti Buitoni.

Viene poi presentato il restauro della culla del Duca Giorgio II, a cura dell’Accademia di Belle Arti Aldo Galli e dello IED-Como, nonché della Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio.

La collezione di Giulini  è assolutamente unica in Italia ed in Europa ed è stata realizzata con passione e competenza. Tutti gli strumenti sono perfettamente accordati e suonabili. Ritrovare il suono di Mozart, e dei grandi compositori che hanno eseguito le loro musiche, è un viaggio musicale assolutamente appassionante.

La collezione di strumenti a tastiera d’epoca appartenente a Fernanda Giulini è ospitata usualmente  nel palazzo cinquecentesco di Briosco ed in altre sedi: spinette, clavicembali, fortepiani, pianoforti.

Achille Colombo Clerici ne ricorda alcuni: “Due fortepiani di Anton Walter, datati 1789 e 1786; simili a quello sul quale componeva Wolfang Amadeus Mozart, ora conservato nella casa natale del musicista a Salisburgo. Frederic Chopin componeva su pianoforti costruiti da Ignace Pleyel. Il più famoso è quello conservato a Parigi al Musée de la Musique ed
a Briosco ci sono due pianoforti di Ignace Pleyel, datati 1839 e 1852.

L’esemplare del 1839 reca nel numero solo due unità di differenza rispetto a quello esposto in quel museo. Ludwig Van Beethoven componeva su strumenti di diversi costruttori. Nella casa natale di Bonn si trova un fortepiano di Conrad Graf appartenuto al compositore tedesco; ed a Villa Medici Giulini sono ospitati due fortepiani di Conrad Graf, datati entrambi 1834.

Sempre Conrad Graf donò a Robert Schumann un fortepiano per il suo matrimonio con Clara Wieck. Molta musica di Schumann è stata quindi composta su Graf.
Oltre ai due Graf nella collezione di Fernanda Giulini c’e’ un fortepiano di Johann Baptist Streicher, datato 1837. Si tratta dello stesso costruttore del fortepiano appartenuto a Clara Schumann e suonato da lei in concerto dopo la morte del marito, reso celebre proprio dalle esecuzioni della moglie.

Johannes Brahms suonava un pianoforte Bösendorfer nella vacanza a Bad Ischl.  Nella collezione  è presente un  Bösendorfer del 1850. Giuseppe Verdi, Franz Listz e Richard Wagner componevano tutti su pianoforti Erard. I due appartenuti a Verdi sono a Sant’Agata in Busseto e a Casa Verdi, a Milano; quello di Liszt è a Parigi al Musée de la Musique e quello appartenuto a Wagner si trova a Lucerna, a Villa Tribschen dove il compositore ha  abitato dal 1866 al 1872 con la moglie Cosima Listz ed i figli, per poi trasferirsi nuovamente in Baviera per realizzzare il progetto di Bayreuth.

In questa casa di Briosco ci sono tre pianoforti Erard a doppio scappamento datati 1853, 1888 e 1892. Claude Debussy componeva su un pianoforte Bluthner, ora al museo di Brive. A Briosco c’è un Bluthner, datato 1902, coevo a quello appartenuto al compositore francese.”

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