“Metalli liquidi in grado di sopportare senza danni le altissime temperature del plasma che scorre all’interno del reattore: li stanno mettendo alla prova i test in corso in questi giorni nei laboratori dell’Enea a Frascati, nella macchina Ftu (Frascati Tokamak Upgrade), il reattore per la fusione nucleare attivo in Italia da ben 27 anni. Si tratta di un reattore sperimentale nato per fare da apripista alle principali tecnologie necessarie per le future macchine destinate a produrre energia dalla fusione nucleare.”
Gli esperimenti in corso in questi giorni – spiegano – consistono nell’iniettare nella macchina fasci di particelle e verificare che cosa accade quanto questi, all’interno del reattore, giungono a contatto con ‘pareti’ molto speciali fatte di metalli liquidi. Il plasma in corsa all’interno della ‘ciambella’ del reattore raggiunge temperature altissime, confrontabili a quelle che deve sopportare un veicolo spaziale quando rientra nell’atmosfera. “temperature cosi’ alte possono essere rischiose per i metalli di tipo tradizionale”, ha osservato Angelo Antonio Tuccillo, responsabile della Divisione di Fisica della Fusione del Dipartimento Fusione dell’Enea. “Per questo – ha aggiunto – si stanno conducendo esperimenti basati su stagno e litio allo stato liquido”.