L’Unione europea prepara un pacchetto di misure contro i cyberattacchi, che potrebbero includere sanzioni contro i paesi che ospitano gli hacker. I ministri degli esteri dei 28 si sono detti favorevoli per l’elaborazione di un quadro normativo per una risposta diplomatica comune europea. Nelle conclusioni approvate formalmente dal Consiglio esteri “la Ue ribadisce che gli Stati non dovrebbero consentire consapevolmente l’utilizzo dei loro territori per atti illeciti a livello internazionale compiuti mediante l’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione”. La risposta di quella che viene definita “diplomazia informatica” europea includerà la possibilità di porre l’embargo sulle armi, il divieto di viaggio ed il congelamento dei beni dei responsabili degli attacchi che saranno “proporzionati all’ambito di applicazione, portata, durata, intensità, complessità, sofisticatezza e impatto dell’attività informatica”. Inoltre la risposta dovrà “rispettare le leggi internazionali vigenti e non dovrà violare i diritti e le libertà fondamentali”.