In quasi sei mesi dall’inizio dell’anno, fino ad oggi 21 giugno, a Roma sono caduti 120 millimetri di pioggia in 18 giorni, sulla base dei dati rilevati dallo storico Osservatorio del Collegio Romano. Mai nella Capitale ci sono consecutivi di siccità. “Il valore di pioggia ovvero la media in sei mesi – spiega Franca Mangianti già responsabile per 40 anni dell’Osservatorio del Collegio Romano e ora presidente dell’Associazione Bernacca – e’ di 300 millimetri e con 50 giorni piovosi. Praticamente nel 2017 è caduta un terzo della pioggia che mediamente cade su Roma. Un caso di questo genere con sei mesi consecutivi di scarsezza di pioggia non si ricorda a Roma“.
Le conseguenze della siccità sono molte e varie. “Ciò comporta numerosi problemi – ricorda la metereologa – a quanti soffrono di asma visto che il polline e’ rimasto sospeso nell’aria proprio a causa della primavera secca. Per non parlare dell’agricoltura e della florovivaistica a causa del terreno è completamente secco e c’è inoltre un problema di approvvigionamento dell’acqua, visto che i fiumi ed i laghi hanno un livello bassissimo. E’ una situazione si ripercuote quasi un tutta Italia”.
Secondo la Mangianti la siccità “è una questione di alta pressione che ormai da mesi si è stabilizzata. Non c’è una causa diretta tra siccità e riscaldamento globale, invece se parliamo di alte temperature e scioglimento dei ghiacciai e’ ovvio che possiamo collegarli al fenomeno del riscaldamento globale. Oggi con l’entrata dell’estate astronomica, il 1 giugno invece e’ entrata l’estate meteorologica – conclude – andiamo sicuramente verso il periodo piu’ secco dell’anno, almeno in linea teorica”.