Coloro che fanno poca attività fisica, per non aumentare di peso mangiano meno frutta e verdura e bevono meno acqua. Al contrario, chi pratica regolarmente dell’attività fisica all’interno sviluppa più facilmente l’abitudine a seguire uno stile di vita più sano sotto ogni punto di vista, incluso quello alimentare. Risulta da un’indagine dell’Osservatorio nutrizionale Grana Padano su un campione di 5500 italiani con età maggiore di 18 anni.
L’indagine – spiegano – ha osservato le abitudini e l’intensità dell’attività fisica a vari livelli: moderata e quotidiana come il camminare, l’attività fisica intensa come la corsa, il nuoto, la palestra ed altro, il tempo dedicato e la frequenza settimanale. Di tutti gli intervistati è stato rilevato il peso e l’altezza e calcolato l’Indice di massa corporea (Bmi) per classificarli in normopeso, sovrappeso (Bmi>24.9 e <29.9) e obesi (Bmi>29.9); l’attivita’ lavorativa (classificata in sedentaria, in piedi, manuale e manuale pesante) e le ore di attività domestica. Dallo studio emerge che la sedentarietà quotidiana è già responsabile dell’aumento ponderale. Infatti, la media delle persone che svolgono un lavoro sedentario (56% del campione) è caratterizzata da un Bmi di 27.
Le attività domestiche – spiega la ricerca – sono ancora un lavoro prevalentemente femminile, ma stare a casa, anche se si lavora intensamente non predispone a un peso normale perché ben il 43% del campione preso in esame trascorre un tempo superiore alle tre ore davanti alla televisione e il BMI aumenta all’aumentare delle ore trascorse davanti allo schermo. La ricerca conferma che la quantità di attività fisica è correlata col Bmi. Infatti chi non svolge alcun tipo d’attività, il 25% degli intervistati, è sovrappeso (Bmi medio 29) mentre il Bmi medio dei soggetti che camminano o pedalano per almeno 30 minuti al giorno e’ mediamente 26 e si avvicina di più agli standard di normalità. Ma solo il 10% del campione dichiara di camminare o andare in bicicletta più di un’ora al giorno.