Il 2016 in Piemonte è stato il quinto anno più caldo dal 1958, l’alluvione del 22-26 novembre è paragonabile in termini di severità a quella del 1994, e nei primi sei mesi del 2017 lo sforamento del valore limite giornaliero di polveri sottili, PM10, ha superato la soglia dei 35 giorni prevista dalla normativa ad Alessandria, Torino e Vercelli: sono solo alcuni dei dati emersi dalla Relazione sullo stato dell’ambiente in Piemonte, realizzata da Arpa e Regione, e presentata stamattina al Campus Einaudi di Torino.
La pubblicazione della Relazione è un appuntamento annuale fisso, dove la sintesi delle politiche messe in campo dall’amministrazione regionale e delle conoscenze ambientali, risultanti dal monitoraggio, controllo ed elaborazione dei dati effettuati da Arpa Piemonte, viene illustrata a cittadini, enti, giornalisti e portatori di interesse. Una fotografia della situazione dell’ambiente in Piemonte, per conoscere lo stato del territorio regionale sulla base degli ultimi dati messi a disposizione dall’Arpa e dagli uffici della Regione.
“La Relazione sullo stato dell’ambiente – ha detto l’assessore all’Ambiente della Regione Piemonte, Alberto Valmaggia – è un punto di partenza per orientare le nostre politiche future ma anche l’occasione per fare il punto su quelle già avviate, nel solco tracciato dall’Agenda Onu 2030 per lo sviluppo sostenibile”. L’impegno per garantire una migliore qualità dell’aria e per contrastare l’inquinamento atmosferico ha visto quest’anno la Regione Piemonte, oltre ad approvare il Piano regionale sulla qualità dell’aria, firmare un nuovo accordo con le altre regioni del bacino padano, perché, ha proseguito l’assessore, “solo con un approccio condiviso è possibile affrontare i problemi che investono aree sempre più vaste“.
Come il problema dei rifiuti, in merito al quale è stato approvato il Piano regionale ed è in dirittura d’arrivo quello sui rifiuti speciali. “Sul tema delle bonifiche – ha aggiunto Valmaggia – stiamo procedendo con l’attuazione del Piano regionale amianto, altro tassello fondamentale per l’ambiente e per la salute dei cittadini. Quanto al consumo di suolo, la Regione sta lavorando alla proposta di un documento legislativo per il governo sostenibile del territorio in cui un nuovo modello di sviluppo si coniughi con l’obiettivo della conservazione delle risorse naturali“.
Da ricordare anche il grande impegno profuso dalla Regione, dalla Protezione civile e dai volontari nell’affrontare le emergenze, come l’evento alluvionale del novembre scorso. “Un gioco di squadra di grande importanza in uno scenario sempre più condizionato dal cambiamento climatico“, ha aggiunto Valmaggia. Per la tutela del patrimonio naturalistico regionale, nel corso di quest’anno sono inoltre state approvate numerosissime misure a tutela della biodiversità per i siti che compongono la Rete Natura 2000. E ancora, le diverse azioni per favorire la formazione delle giovani generazioni alla green education.
“La relazione – ha concluso l’assessore Valmaggia – si conferma uno strumento importante di conoscenza non solo teorica ma rivolto anche ai cittadini, affinché con le loro azioni positive possano agire concretamente a tutela dell’ambiente”. Secondo il responsabile della Direzione Ambiente, Governo e tutela del territorio della Regione Piemonte, Roberto Ronco, “con la Relazione sullo stato dell’ambiente mettiamo a disposizione della comunità piemontese i numeri che rappresentano lo stato di salute del nostro territorio: fra gli altri, i dati su aria, acqua, consumo di suolo e andamento della raccolta differenziata dei rifiuti”. La conoscenza del capitale naturale del Piemonte è uno degli elementi fondamentali per impostare politiche regionali e locali lucide e lungimiranti.
“L’edizione 2017 della Relazione – ha proseguito Ronco – recepisce il concetto di sviluppo sostenibile, calato nella realtà piemontese dal livello planetario a quello locale. Quest’anno Onu, ministero dell’Ambiente e Regione costituiscono un ‘unicum’ ideale per affrontare in maniera condivisa le sfide ambientali. Lo stato del nostro ecosistema, il benessere sociale e le prospettive economiche connesse allo sfruttamento del nostro territorio sono elementi che richiedono di essere riconciliati per consentire a tutti di vivere in un ambiente sano”.
“La normativa – ha spiegato il direttore generale di Arpa Piemonte, Angelo Robotto – richiede che i dati ambientali vengano opportunamente diffusi ed Arpa Piemonte, attraverso la Relazione sullo stato dell’ambiente, mette a disposizione di tutti le informazioni prodotte. È doveroso però fare ancora un passo in più, perché i dati fotografano la realtà, ma da soli non bastano. Capire l’obiettivo, sapere il significato che questi dati hanno, come valore puntuale e nel tempo, è il lavoro che i professionisti dell’Agenzia fanno quotidianamente producendo conoscenza.
Solo con dati di qualità, con l’esperienza e la competenza degli esperti dell’Agenzia possiamo esercitare l’azione conoscitiva e di controllo pubblico della qualità dell’ambiente a supporto delle politiche di sostenibilità ambientale e di prevenzione sanitaria a tutela della salute pubblica, come prevede la legge 28 giugno 2016, n. 132 che istituisce il Sistema nazionale a rete per la protezione dell’ambiente (SNPA). Arpa annualmente produce migliaia di dati attraverso le reti di monitoraggio, i campionamenti, i sopralluoghi, le analisi ed elabora approfondimenti tecnici derivanti dall’uso combinato dei dati di monitoraggio e della modellistica numerica per produrre simulazioni, previsioni, scenari e altro. Ne è un esempio la tecnica di Source Apportionment utilizzato per valutare il contributo delle varie sorgenti sulle concentrazioni delle polveri sottili a supporto delle politiche di risanamento della qualità dell’aria.
L’Agenzia mette a disposizione le informazioni che ne derivano attraverso il sito internet, il geoportale, i social media e le relazioni direttamente consultabili dai cittadini e indispensabili agli enti competenti per attuare le politiche ambientali per il territorio”.Filo conduttore dell’edizione 2017 della Relazione sullo stato dell’Ambiente è il tema della sostenibilità. Per ogni tema trattato vi è un preciso riferimento ai 17 obiettivi di sviluppo sostenibile in cui si articola l’Agenda ONU, con l’ambizione di dare un primo contributo alla conoscenza sia dello stato di salute del ‘capitale naturale’, sia di quanto le politiche pubbliche in Piemonte siano in effetti già proiettate verso questo paradigma di sviluppo e quanto siano in grado di supportarlo. Dopo i saluti di Federico Revelli, direttore del Dipartimento Economia e Statistica Cognetti de Martiis dell’Università degli Studi di Torino, Roberto Ronco, responsabile della Direzione Ambiente, Governo e Tutela del Territorio della Regione Piemonte e Angelo Robotto, direttore generale di Arpa Piemonte, hanno illustrato la relazione al pubblico. Sono seguiti gli interventi di Cecilia Camporeale della Direzione Generale per lo sviluppo sostenibile e rapporti internazionali del Ministero dell’Ambiente e Maurizio Maggi, dirigente Responsabile del Polo Cultura, Conoscenza e Creatività dell’Ires Piemonte. Ha concluso i lavori l’assessore regionale all’ambiente, Alberto Valmaggia.