I vigili del fuoco continuano la lotta per controllare il più grave incendio boschivo della storia del Portogallo. Il rogo, che nel weekend ha provocato la morte di 64 persone e il ferimento di altre 150 nella regione montuosa di Pedrogao Grande, sarebbe ora all’85% sotto controllo. Ma un nuovo incendio di grandi dimensione è divampato a Gois, 40 km a nord dall’origine delle fiamme. Una situazione definita “preoccupante” dal comandante della protezione civile Vitor Vaz Pinto, che ha ordinato l’evacuazione di diversi paesi.Il primo ministro Antonio Costa ha annunciato oggi una verifica dopo che diversi testimoni hanno denunciato una risposta tardiva dei servizi di emergenza. Il premier avrebbe chiesto un rapporto su ciò che è andato storto e in particolare sui presunti problemi ai sistemi di comunicazione.
“Perché e per quanto tempo i mezzi non hanno funzionato? E con quale impatto sulla pianificazione delle operazioni di soccorso? Che cosa è stato fatto per stabilire collegamenti alternativi?”, avrebbe chiesto Costa, secondo l’agenzia di stampa statale Lusa. L’inchiesta del governo dovrà anche accertare perché non sia stata chiusa la strada che collega Figueiro dos Vinhos a Castanheira de Pera, dove sono rimaste bloccate decine di persone in fuga che hanno perso la vita nelle loro auto. I dati del Sistema europeo di informazione sul fuoco forestale hanno mostrato che nell’arco di sette giorni è andata in fumo una zona di più di 30.000 ettari a circa 200 km a nord-est della capitale Lisbona. Si tratta del più grande incendio mai avvenuto nel Paese. L’area coinvolta è tre volte più grande della capitale portoghese e il rogo rappresenta più di un quarto di tutti gli incendi nell’Unione europea quest’anno. (Traduzione LaPresse)