E’ italiana la presidenza della Fondazione incaricata di portare avanti l’attuazione di Prima (Partnership on research and innovation in the mediterranean area), il programma che nei prossimi dieci anni prevede l’investimento di 500 milioni di euro per l’innovazione nel settore idrico e agroalimentare. Uno strumento importante per il dialogo e la cooperazione fra i Paesi euro-mediterranei e per uno sviluppo economico e sociale sostenibile e duraturo nel tempo. A rappresentare l’Italia sarà Angelo Riccaboni, docente dell’Università di Siena, coordinatore del consorzio Prima per conto del Miur e da ieri presidente della Fondazione ospitata presso l’Unione per il Mediterraneo.
Tra le risorse messe a disposizione per l’attuazione del Programma, 220 milioni arriveranno dalla Commissione europea nell’ambito del programma quadro per la ricerca Horizon 2020, 300 milioni dai 19 Paesi partecipanti, che attualmente sono 11 Paesi dell’Ue (Cipro, Croazia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Lussemburgo, Malta, Portogallo, Slovenia e Spagna) e 8 Paesi non Ue (Algeria, Egitto, Giordania, Israele, Libano, Marocco, Tunisia, Turchia).
“Per l’Italia -sottolinea il ministro del Miur, Valeria Fedeli- si tratta di un importante riconoscimento frutto del lavoro portato avanti in questi anni dal ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca, Prima è davvero un programma strategico ed è la dimostrazione che scienza e innovazione possono aiutare il dialogo fra i popoli e dare una risposta concreta ai temi sociali e ambientali del nostro tempo. Ad Angelo Riccaboni vanno i miei migliori auguri di buon lavoro”.