L’emergenza Siccità che ha colpito in particolare le province di Parma e Piacenza preoccupa le associazioni di categoria. Fedagri/Confcooperative Emilia Romagna teme che la crisi idrica possa portare gravi danni anche nella raccolta della frutta e nella vendemmia. “Ci aspettiamo – dice Carlo Piccinini, presidente Fedagri/Confcooperative regionale – ingenti danni per le produzioni frutticole della regione e per la prossima vendemmia, per la quale si può già stimare un calo produttivo attorno al 10% dovuto alla Siccità”.
Piccinini solleva anche il problema del rischio dovuto all’eccessiva burocrazia. “Per consentire agli agricoltori le deroghe ai prelievi di acqua e il superamento del deflusso minimo vitale per irrigare i campi – sottolinea – servono procedure burocratiche snelle, veloci e con corsie preferenziali”. Confagricoltura Piacenza in una lettera fa un appello a Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna, agli assessori e ai consiglieri regionali. L’organizzazione chiede una risposta tempestiva alla richiesta di deroga del deflusso minimo vitale e agevolazioni nella concessione alla perforazione di nuovi pozzi e al rilascio della concessione di pozzi gia’ esistenti e ad oggi non utilizzati.
“Notevoli – si legge nelle lettera, firmata dal presidente Filippo Gasparini – sono i danni che il territorio piacentino sta subendo a causa di questa grave crisi idrica e le ricadute negative si stanno manifestando su tutti i fronti, compromettendo l’intero assetto economico del territorio con inevitabili pesanti conseguenze sull’occupazione”. La Coldiretti di Reggio Emilia si concentra invece sulle conseguenze del caldo sugli animali nelle fattorie. “Le mucche – si legge in una nota – con le alte temperature stanno producendo fino al 15% circa di latte in meno rispetto ai periodi normali“.
In soccorso sono già scattate le contromisure anti afa nelle stalle, dove ogni singolo animale e’ arrivato a bere, con le alte temperature, fino a 140 litri di acqua al giorno contro i 70 dei periodi più freschi. In funzione anche ventilatori e doccette refrigeranti. “Al calo delle produzioni di latte si aggiunge dunque anche – continua Coldiretti – un aumento dei costi per i maggiori consumi di acqua ed energia che gli allevatori devono sostenere per aiutare gli animali a resistere all’assedio del caldo”. Le perdite, secondo la Coldiretti, hanno gia’ raggiunto il miliardo di euro.