Siccità: il caldo e le alluvioni sono una conseguenza del cambiamenti climatici

MeteoWeb

Siccità, afa e alluvioni sono fenomeni estremi sempre più frequenti, e rappresentano una conseguenza dei cambiamenti climatici in atto. Ne sono convinti gli esperti del Consorzio Lamma del Cnr, che si dicono preoccupati delle scarse precipitazioni di questi ultimi mesi.

“Il 50% di piogge in meno da ottobre a luglio rispetto alla media degli ultimi 30 anni, ma anche rispetto alla stagione 2015/2016 che si è allineata alla media, è un dato significativo – spiega il meteorologo Tommaso Torrigiani – perché non si tratta di un solo mese. Quello che si può dire è che l’estremizzazione dei fenomeni come questi e’ uno degli effetti dei cambiamenti climatici”.

Dall’autunno del 2016, ricorda Ramona Magno, ricercatrice del Consorzio, “le piogge in tutto il territorio italiano sono state molto inferiori alla media. E’ anche caduta poca neve sulle Alpi, e non c’è stato quindi l’accumulo che avrebbe potuto rimpinguare i corsi d’acqua, come l’Adige e il Po, che ora stanno attraversando un periodo di crisi”. Per il fiume più importante d’Italia, sottolinea Magno, la Siccità ‘ha colpito’ già ad aprile maggio, e si è manifestata con l’ingresso nel corso d’acqua di un cuneo salino del mare che potenzialmente puà provocare danni all’agricoltura. Settore che e’ stato la principale vittima delle scarse precipitazioni, con danni in particolare agli allevamenti e alle coltivazioni”.

La portata del fiume, inoltre, è scesa del 65% rispetto alla media dello stesso periodo e il minimo del Po, appena 13 cm di acqua, e’ stato registrato a 30 km dalla sua sorgente. “La Siccità – aggiunge la ricercatrice – è un fenomeno ciclico ma negli ultimi anni si sta verificando sempre più spesso ed in maniera intensa in base a un’analisi che stiamo elaborando a partire dal secolo scorso fino al 2014. Le prime conclusioni di queste analisi concordano con gli ultimi report internazionali, che hanno individuato un legame con i cambiamenti climatici non solo della Siccità, ma anche di fenomeni come le alluvioni, frequenti nel Nord Europa, e delle piogge – rare ma più intense – del bacino del Mediterraneo”. “In alcuni mesi – prosegue il meteorologo – si è avuta una diminuzione delle precipitazioni fino all’80-90%”.

Fenomeni come questi, sottolinea Ramona Magno, “sono sempre più intensi e prolungati, specialmente nel Centro Italia, nelle regioni tirreniche e in Pianura Padana”. In particolare nel Nord Europa si registra un incremento dei fenomeni come le alluvioni, nel bacino Mediterraneo ci sono meno piogge ma più intense. Sono due facce della stessa medaglia, visto che, “come confermano importanti rapporti internazionali, c’è un legame con i cambiamenti climatici”.

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