Per il momento a Roma non è emergenza Siccità: si ha una situazione di media criticità, tuttavia non piove da parecchio è probabilmente non pioverà ancora per molto. Il Lago di Bracciano, riserva idrica di Roma, si abbassa pericolosamente ogni giorno di più e, dopo l’ordinanza della sindaca Raggi che invita i cittadini a non sprecare l’acqua, oggi è la Regione Lazio che chiede una verifica per accertare il corretto utilizzo dei fondi pubblici destinati a ridurre le perdite idriche.
Al momento, a Roma, solo di notte viene diminuita la pressione dell’acqua. Il campanello d’allarme non è dettato però solo dalla Siccità, ma anche dalla vetustà delle condutture idriche, “molto vecchie, risalenti a 30-50 anni fa, come ha spiegato il Blue book di Utilitalia, e a causa di rotture o di allacci abusivi perde il 40% dell’acqua”, ricorda Acea. Secondo Utilitalia – la federazione che riunisce i gestori dei servizi pubblici italiani e che, tra le altre cose, ogni anno stila la situazione della rete idrica del Paese – a Roma l’acqua pubblica è tra le più economiche d’Europa costa 1,65 euro per mille litri, circa 34 euro all’anno per abitante ma ne servirebbero 80 per avere una rete più efficiente e meno dispersiva. Intanto il livello del Lago di Bracciano quest’anno e’ di 1 metro e 40 centimetri sotto la sua soglia.
Lo scorso anno era a meno 70 cm, quindi è sceso del doppio. “Il prelievo che sta effettuando Acea in questi primi sei mesi dell’anno ha inciso per una minima parte, 18 centimetri”, spiega Acea. La Regione Lazio vuole vederci chiaro e ha attivato una verifica per “conoscere l’ammontare degli investimenti sostenuti nel biennio 2015/16, di quelli in corso e programmati per il biennio 2016/17 relativamente ai Piani di recupero delle perdite” di acqua. “I cittadini del Lazio non possono subire il danno delle perdite di acqua: siano adducibili ad acquedotti non correttamente manutenuti o ai ‘nasoni’ di Roma che continuano a sversare senza alcun criterio di risparmio”. I ‘nasoni’ per il momento non sono a rischio chiusura erogazione, anche perché, spiega Acea “la loro funzione è quella di riequilibrare la pressione nella città, considerato che Roma non è una città piana”.