“Continua l’emergenza siccità nel Lazio, dove il lago di Bracciano presenta un livello di tredici centimetri sotto lo zero idrometrico: Acea ha pertanto annunciato di prelevare 1.300 litri di acqua al secondo, anziché i 1.600-1.800 programmati per giugno e luglio. La stessa Acea limiterà secondo i livelli minimi previsti dal contratto le portate di acqua consegnate ai distributori extra ambito. Si avvia inoltre nella città di Roma un’attività di ricerca dei prelievi abusivi e delle perdite occulte per 1.800 chilometri di rete entro luglio, che diventeranno 3.400 entro settembre. Possibile la chiusra dei ‘nasoni’, le fontanelle tipiche. Verranno inoltre aumentate, su decisione della Regione Lazio, le portate rilasciate dall’invaso del Pertuso a sostegno dell’idropotabile.”
Ecco alcune delle principali misure discusse, validate e condivise dall’Osservatorio permanente sugli usi idrici, convocato oggi nella sede dell’Autorità di distretto dell’Appennino centrale sulla situazione di criticità idrica che interessa questa area, con particolare attenzione alle aree maggiormente complesse quali il lago di Bracciano, Roma e i comuni limitrofi, la provincia di Latina.
Per il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, “i risultati dell’Osservatorio danno prova del positivo lavoro comune nel contrasto alla siccita’, che guarda prioritariamente alle situazioni di emergenza ma rivolge il suo sguardo anche alla necessaria programmazione di interventi strutturali”.
Tra le altre misure, oltre alle “ordinanze sindacali di limitazione degli usi impropri dell’acqua distribuita dal pubblico acquedotto”, c’è quella, già avviata, di “sostituzione di cinquanta chilometri di condutture della Capitale, ma anche quelle individuate come di possibile immediata applicazione, previo interlocuzione con l’amministrazione comunale, quali la chiusura dei cosiddetti ‘nasoni’, le storiche fontanelle di Roma e la riduzione delle pressioni notturne in luglio tra le 24 e le 5 di mattina per limitare le perdite di rete.”
L’Osservatorio ha ricordato poi alla Regione Lazio “l’urgente necessita’ di provvedere all’esercizio dei poteri sostitutivi nei riguardi di quei Comuni che ancora tardano ad effettuare il trasferimento di reti e impianti al gestore unico del servizio idrico integrato, nonche’ di disporre opportuni controlli tesi a reprimere i prelievi idrici abusivi dal bacino del Lago di Bracciano”.
La provincia di Latina risulta particolarmente colpita sopratutto nel Sud Pontino, dove le sorgenti di Mazzoccolo in Formia e Capodacqua in Spigno Saturnia registrano deficit di portata di circa 120 litri al secondo, con tendenza al peggioramento, mentre le reti dei monti Lepini e della Piana dei Fondi risultano in sofferenza. Già oggi 2.000 metri cubi al giorno di acqua vengono trasferiti con navi cisterna dal porto di Napoli al porto di Gaeta per integrare l’alimentazione dell’acquedotto a servizio del Sud-Pontino.
Nell’Osservatorio – si apprende – sono state discusse misure quali l’installazione di dissalatori nel Sud pontino, l’attivazione di nuovi Pozzi in località Forma del Duca, l’anticipazione dell’installazione dei de-arsenizzatori nella centrale Sardellane, il collegamento della rete di Minturno con rete di Acqua Campania a Cellole, le chiusure notturne e l’intensificazione della campagna per la ricerca delle perdite. Presenti a Roma per la Riunione dell’Osservatorio i rappresentanti del ministero dell’Ambiente, l’Autorita’ di distretto, le Regioni interessate, il dipartimento della Protezione Civile, gli enti d’ambito del servizio idrico integrato delle zone colpite da situazioni di scarsita’ idrica, i gestori (tra cui Acea Ato 2 e Acqua Latina), l’Anbi (Associazione Nazionale Consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue) e Assoelettrica. La prossima riunione e’ prevista per il 13 luglio, ma entro il 7 e’ previsto che la Regione Lazio, come le altre del distretto centrale, presentino una relazione sull’evoluzione della situazione e sull’efficacia delle azioni messe in campo.