I dieci mesi dal Terremoto di agosto sono stati dieci mesi in prima linea per il Cosmari di Tolentino, che oltre ai suoi compiti istituzionali di raccolta e smaltimento rifiuti (per la maggior parte nei Comuni terremotati), si e’ occupato anche di raccolta differenziata, disinfestazioni, recupero e smaltimento derrate alimentari, realizzazione impiantistica e progetti speciali. La partita piu’ cospicua legata al sisma – si apprende – e’ quella della gestione delle macerie (raccolta, trasporto e cernita), in base ad un accordo con Protezione civile e Regione Marche. Il Cosmari, grazie alle alte professionalita’ interne, alla propria impiantistica e all’esperienza nel settore dei rifiuti, ha iniziato fin da subito ad operare sul campo.
Il primo intervento di recupero macerie del sisma alla Cartiera Fedrigoni di Pioraco che ha subito il crollo di parte della struttura (dal 10 dicembre al 21 febbraio), successivamente sono state recuperate le macerie degli altri Comuni della provincia di Macerata (operazioni ancora in corso). Tutto il personale impiegato e’ stato appositamente formato. Finora il Cosmari ha trattato 33.388 tonnellate di rifiuti, provenienti dai Comuni di San Severino Marche (6.290 tonnellate), Visso (5.988), Caldarola (3.656), Pioraco (2.536), Pieve Torina (2.494), San Ginesio (2.355), Fiastra (1.112), Tolentino (905), Ussita (216), Castelsantangelo sul Nera (413), Camerino (107). Stoccate nel sito di deposito temporaneo intermedio a San Ginesio 6.422 tonnellate, provenienti dai Comuni di San Ginesio (4.752) e Pieve Torina (1.670).
Attualmente – prosegue – si sta procedendo con la gestione integrata delle macerie secondo un cronoprogramma concordato in base alla tempistica dettata dalla procedura. Si stanno smaltendo le macerie degli edifici scolastici e degli edifici pubblici e privati oggetto di ordinanza sindacale di demolizione. Si interviene in tre step precisi. Il primo prevede una prima cernita in loco, dove l’edifico e’ crollato o dove e’ stato abbattuto, per bonificarlo da amianto e altri materiali pericolosi. Sempre in questa fase si provvede insieme al Mibact e alle Soprintendenze a recuperare frammenti o parti storicche e di pregio, utili per la ricostruzione. Non meno importante il recupero di oggetti affettivi appartenuti alle persone che abitavano la casa. Sempre in loco vengono separati e recuperati i beni di valore reale e affettivo, le armi e le munizioni, targhe. Ogni tipologia di materiale/bene ritrovato prevede una propria procedura di recupero.
Finora sono stati recuperati 4.757 kg di materiali pericolosi, di cui 768 kg a Pieve Torina, 3.787 kg a San Severino Marche, 60 kg a Visso, 34 kg a Tolentino e 108 kg a Monte San Giusto. Per quanto il recupero di materiali di interesse storico, architettonico e paesaggistico, attivita’ svolta con il Ministero dei Beni e Attivita’ Culturali e Turismo nei Comuni di Visso, Castelsantangelo sul Nera, Camerino e Ussita, gli operatori Cosmari hanno lavorato per un totale di 712 ore e sono state impiegate attrezzature di vario genere per un totale di 496 ore. Subito dopo le macerie vengono trasportate al Cosmari per la cernita manuale.
Qui gli inerti veri e propri vengono separati dalle parti metalliche, dal legno, dai cavi elettrici, dai materiali isolanti, dalle parti legnose che vanno a recupero. La restante maceria sara’ frantumata e utilizzata nell’edilizia oppure come sottofondo per i manti stradali. Finora sono stati avviate al riciclo 25.365 tonnnellate di inerti, a cui vanno aggiunti tutti i materiali selezionati e avviati al recupero (ferro, legno, cavi elettrici). Per meglio rispondere in maniera efficiente alle aspettative del territorio, Cosmari ha visto approvato dalla Regione Marche un progetto per la gestione del deposito temporaneo e della cernita delle macerie: in questi giorni sono stati consegnati i lavori che saranno ultimati entro 60 giorni per la realizzazione di una struttura coperta per la cernita il cui il costo e’ di poco inferiore ai 3 milioni di euro. Precedentemente e’ stato realizzato, sempre all’interno della sede di Tolentino, un impianto temporaneo per la cernita dei materiali. All’attivo anche dei progetti speciali per la cartografia digitalizzata con geolocalizzazione dei siti di recupero, ma anche quella dei veicoli per garantire la sicurezza degli operatori.