Dei ricercatori italiani hanno scoperto un ”interruttore’ dei tic, il meccanismo neurale che lo genera, studiando la ‘sindrome di Tourette’, una delle più frequenti cause dei tic. Lo studio pubblicato sulla rivista Scientific Reports, è stato condotto da Marco Bortolato della University of Utah e Graziano Pinna della University of Illinois a Chicago. La ricerca suggerisce anche una possibile via di cura con farmaci che spengano tale ”interruttore”, farmaci già in uso per patologie differenti.
La sindrome di Tourette (un disturbo neurologico che esordisce nell’infanzia), spiega Pinna all’ANSA, è associato a molti tic motori e almeno uno vocale, ma esistono altri disturbi da tic e nell’insieme si stima che il 4-5% dei bambini soffra di disturbi da tic. Nella sindrome di Tourette esiste un’estrema variabilità dei tic, che si presentano con significative variazioni di intensità e frequenza. Il tutto si aggrava quando il paziente vive momenti di stress e tensione.
“La nostra ricerca (su modelli animali) – afferma Bortolato – ha dimostrato che lo stress acuto aumenta le manifestazioni simili ai tic tramite l’aumento di ‘allopregnanolone’“, un ormone dello stress prodotto nel cervello. È stato osservato che somministrando allopregnanolone agli animali, ne aumentano i tic, e che invece i farmaci che fermano la sintesi di questo ormone riducono frequenza e intensità dei movimenti involontari. “La scoperta apre a nuovi sviluppi terapeutici, e si allinea con precedenti risultati ottenuti in collaborazione con l’Università di Cagliari“, prosegue Bortolato. Questi studi hanno mostrato che farmaci che bloccano la sintesi dell’allopregnanolone riducono i tic in pazienti che non rispondono ad altre terapie. “Studi futuri saranno condotti su nuovi farmaci che possano ridurre la produzione e quindi l’azione dell’allopregnanolone“, conclude Pinna, si’ da migliorare la qualita’ della vita dei pazienti.