Alluvione Valtellina, Maroni: “Un impegno per affrontare l’emergenza dissesto”

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“Trent’anni fa terribili disastri e catastrofi naturali colpivano la Valtellina, causando 53 vittime, migliaia di sfollati e ingenti danni economici. Quei drammatici eventi sconvolsero profondamente il territorio e misero l’Italia di fronte alla tema del dissesto idrogeologico, che rappresenta oggi una delle grandi sfide del Paese. La sua presenza signor presidente della Repubblica è, per noi tutti, un’importante testimonianza dell’impegno dello Stato e delle istituzioni tutte per il futuro di questo territorio e della montagna”. Così Roberto Maroni, presidente della Regione Lombardia, intervenendo alla cerimonia di commemorazione per il Trentennale dell’alluvione in Valtellina, questa mattina, ad Aquilone di Valdisotto (Sondrio), alla presenza del capo dello Stato Sergio Mattarella.

Alla cerimonia hanno preso parte anche gli assessori regionali Simona Bordonali (Sicurezza, protezione civile e immigrazione) e Gianni Fava (Agricoltura) e il sottosegretario alla presidenza di Regione Lombardia con delega alle Politiche per la montagna Ugo Parolo.

“Prevenzione, manutenzione e pianificazione sono le parole che ispirano e devono ispirare le politiche contro il dissesto idrogeologico, dal livello locale a quello nazionale – ha proseguito Maroni -. E’ fondamentale mettere in campo tutte le risorse e le competenze disponibili, affinché i nostri territori possano affrontare le conseguenze di eventi naturali catastrofici, potenzialmente sempre più frequenti a causa dei cambiamenti climatici”.

“Con la legge Valtellina, promulgata a seguito dei tragici eventi del 1987, lo Stato – ha sottolineato – ha affidato a Regione Lombardia l’elaborazione del Piano per la difesa del suolo e il riassetto idrogeologico dei territori colpiti dalle calamità, con l’obiettivo di dare nuovo impulso allo sviluppo socio-economico del territorio, attraverso il coinvolgimento di tutti gli attori locali: Comuni, Province e comunità montane. Un’attenta gestione delle risorse statali complessivamente stanziate ha consentito di intervenire con efficacia e di realizzare economie destinate poi a grandi opere infrastrutturali in corso di realizzazione”.

“L’impegno per la tutela della Valtellina e delle aree più fragili è continuato e si è anzi intensificato – ha detto ancora il presidente – con l’adozione dei programmi pluriennali di interventi di difesa del suolo, che danno grande spazio all’attività di pianificazione urbanistica, strumento essenziale per la salvaguardia del territorio”. “Con la recente sottoscrizione del ‘Patto per la Lombardia’ tra Regione e Governo – ha poi ricordato – sono stati stanziati 4,5 milioni di euro per gli interventi più urgenti connessi alla messa in sicurezza della frana del Ruinon”.

“La Valtellina non rappresenta solo un territorio fragile da proteggere e tutelare – ha evidenziato Maroni – la Valtellina, la Valchiavenna e tutte le nostre valli sono un luogo unico da promuovere e valorizzare, sotto il profilo economico, sociale e turistico. Con la firma dell’accordo di programma ‘Quadro per l’Alta Valtellina’, lo scorso dicembre, questo territorio, il primo in Italia, ha intrapreso il percorso previsto dalla Strategia aree interne, che gli consentirà di beneficiare di 19 milioni di euro da destinare al rafforzamento dei servizi di cittadinanza, dalla scuola, alla sanità, alla mobilità. Sono iniziative importanti per la valorizzazione turistica e culturale della Valtellina: dai contributi per gli impianti di risalita, alla nuova legge sui sentieri, ai recenti contributi per lo sviluppo del cicloturismo”. “La Valtellina è una terra di rara bellezza – ha concluso Maroni – uno dei vanti di Lombardia, e noi intendiamo a valorizzarla e a promuoverla, questo è l’impegno di Regione Lombardia che oggi, qui, confermo”.

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