Charlie, una vita lunga meno di un anno: ecco le tappe in breve

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Il piccolo Charlie Gard se n’è andato. La sua vita è stata breve, ma ricca d amore. Meno di un anno: è stato questo il tempo concesso al bimbo britannico affetto da una malattia rarissima. I genitori non hanno smesso di lottare per lui: negli ultimi mesi si e’accesa anche una battaglia giudiziaria prima ed etico-politica poi, in cui si sono ‘affacciati’ tutti, da Papa Francesco l presidente Usa, Donald Trump.

Ecco le tappe di questi mesi:

4 agosto 2016: nasce Charlie Gard, figlio di Chris Gard e Connie Yates.

Settembre 2016: al bimbo viene diagnosticata la sindrome da deplezione mitocondriale, malattia rarissima di cui si conoscono solo 16 casi nel mondo.

Ottobre 2016: Charlie viene ricoverato al Great Ormond Street Hospital di Londra, i macchinari lo tengono in vita

3 marzo 2017: i medici lo dichiarano incurabile e vogliono “staccare la spina”. Il giudice Nicholas Francis comincia ad analizzare il caso in un’udienza della divisione dell’High Court di Londra.

11 aprile: il giudice stabilisce che i medici possono interrompere il sostegno vitale.

3 maggio: i genitori di Charlie si rivolgono alla Corte d’Appello.

23 maggio: tre giudici della Corte d’Appello analizzano il caso.

25 maggio: la Corte d’Appello respinge l’istanza della famiglia.

8 giugno: i genitori di Charlie perdono anche davanti alla Corte Suprema.

20 giugno: la Corte europea dei diritti dell’uomo analizza il ricorso degli avvocati della famiglia.

27 giugno: la Corte europea dei diritti dell’uomo si rifiuta di intervenire.

3 luglio: il Papa e il presidente degli Usa Donald Trump offrono un intervento.

7 luglio: l’ospedale Great Ormond Street si rivolge all’Alta Corte.

13 luglio: di nuovo dal giudice Francis che si dice aperto a esaminare “fatti nuovi”.

17 luglio: il professor Michio Hirano, luminare di neurologia alla Columbia University di New York, visita il bambino. Con lui il professor Enrico Silvio Bertini del Bambin Gesu’.

19 luglio: il Congresso Usa vuole dare la cittadinanza al bambino per consentirne le cure negli Stati Uniti.

24 luglio: i genitori si arrendono, non c’è più tempo per le cure.

26 luglio: il giudice Francis impone ai genitori e al rappresentante dell’ospedale di trovare un accordo su dove portare Charlie per le ultime ore. “Altrimenti deciderò io. Luogo e ora dovranno restare segreti: chiunque pubblichi questi dettagli infrange la legge”.

27 luglio: il piccolo viene trasferito in una struttura per malati terminali (Hospice)

28 luglio: Charlie viene estubato e muore.

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