Cistite, in estate aumenta il rischio: cause e rimedi

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Si stima che nell’arco della loro vita, a soffrirne è il 50% delle donne e, in estate, le infezioni urinarie come la cistite subiscono un’impennata considerevole. L’aumento della sudorazione e la maggiore concentrazione delle urine, favorita dalla sudorazione e dall’abitudine a bere troppo poco, sono i principali fattori che la favoriscono, insieme a una cattiva igiene intima, l’uso di detergenti aggressivi o poco adatti, l’abitudine di trattenere le urine e l’impiego di biancheria intima sintetica o indumenti che ostacolano la traspirazione.

 E’ quanto riporta In a Bottle in un focus su donne e idratazione.

 Durante la stagione calda aumenta o resta costante il rischio cistite? Afferma la professoressa Elisabetta Costantini, dirigente medico della struttura complessa di Urologia e Andrologia dell’Azienda Ospedaliera di Perugia: “In estate aumenta il numero di pazienti che si rivolge al medico per il problema di cistite, questo è dovuto a diversi fattori tipici di questa stagione, prima fra tutti  l’aumento della temperatura, che comporta sudorazione, con conseguente disidratazione”.

Se sudiamo e beviamo poco, infatti, nelle nostre urine si concentreranno proprio quei costituenti che sono irritanti per le mucose, infatti ogni volta che uriniamo liberiamo l’organismo da scorie e batteri. Le urine concentrate per lungo tempo permettono ai microrganismi di proliferare, di aderire alla parete vescicale e determinare infiammazioni come la cistite.

La nostra vescica risponde all’infezione, cercando di eliminare i batteri, con contrazioni violente e continue. Inoltre la ridotta assunzione di liquidi favorisce anche la stipsi; l’intestino irregolare e la persistenza di feci nell’intestino  promuove il passaggio continuo di batteri in vagina, uretra e poi in vescica.

Disidratazione, cattiva igiene e aumento dei rapporti sessuali sono le principali cause dell’aumento dell’incidenza della cistite nelle donne in estate

Oltre la disidratazione dovuta all’eccessivo caldo, in vacanza il contatto con la sabbia e con l’acqua  potrebbe aumentare la proliferazione batterica e favorire infezioni, soprattutto vaginali, nella donna. É proprio dall’alterazione della flora vaginale che, alcuni batteri, risalgono l’uretra e conducono alla cistite.

In vacanza, pertanto siamo esposti maggiormente al rischio di cistite, a causa del costume bagnato, che crea un ambiente umido in cui proliferano i batteri.  Inoltre anche il cloro delle piscine può agire da sostanza irritante cutanea, così come alcuni cosmetici (deodoranti, saponi profumati e schiumogeni, talco, creme).

Talvolta la promiscuità nei campeggi impedisce un’igiene corretta e se sommata alla necessità di trattenere a lungo le urine, ci riporta alle prime cause descritte. L’uso di assorbenti o protezioni per incontinenza urinaria, legati all’umidità, al caldo, alla mancata traspirazione, rappresenta poi il pabulum (nutrimento) ideale per la crescita batterica.

Infine aumenta l’incidenza di infezioni anche dopo i rapporti sessuali, che possono determinare, in alcune donne predisposte (per motivi anatomici o genetici), l’entrata di microrganismi in vescica.

Non sempre questo conduce alla cistite, ma il rischio è più alto, soprattutto se poi, si aggiungono altri fattori fra cui: un’ igiene scorretta, una flora vaginale alterata, la stipsi, la disidratazione.

Igiene corretta, sana alimentazione e almeno due litri di acqua al giorno allontanano il rischio cistite

 Anzitutto un’igiene corretta: è preferibile evitare di usare detergenti aggressivi che indeboliscono le mucose e la cute uccidendo batteri buoni, è importante asciugarsi bene così l’umidità non rimane a livello genitale.

Evitare al mare o al lago che il costume bagnato rimanga a lungo a contatto con la sabbia e quindi con i genitali femminili. Per lo stesso motivo è consigliato indossare biancheria di cotone ed evitare indumenti troppo stretti, che non permettono la traspirazione: i funghi, infatti crescono più facilmente in ambienti umidi e caldi.

Meglio poi non eccedere con cibi troppo piccanti e alcol. Inoltre dopo i rapporti sessuali è importante prestare attenzione all’igiene e magari urinare e bere subito dopo il rapporto, forse il problema non sarà debellato, ma quanto meno sarà più contenuto.

Prima regola fondamentale: assumere almeno 2 litri di acqua al giorno, anche di più se la temperatura aumenta. Questo aiuta a diluire la concentrazione nelle urine di sostanze tossiche e infiammatorie ma soprattutto di batteri. Bere molta acqua unita a una dieta leggera e ricca di cibi ad alto contenuto di vitamine e sali minerali, frutta e verdura, apporta sicuramente dei benefici.

Questi accorgimenti consentono di prevenire non solo le cistiti, ma anche la stipsi, l’invecchiamento della pelle e i dolorosissimi calcoli renali, infatti le coliche sono più frequenti nel periodo estivo perché la disidratazione favorisce il deposito dei cristalli e la formazione di renella.

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