I due terzi dell’Italia e dei campi coltivati lungo la Penisola sono a secco a causa della siccita’ delle ultime settimane ed ammontano ad oltre 2 miliardi, secondo un’analisi Coldiretti, i danni provocati a coltivazioni e allevamenti.
Almeno 10 Regioni, secondo quanto apprende l’Ansa, stanno per presentare la richiesta di stato di calamita’ naturale al ministero delle Politiche agricole. La misura prevede, per le aziende, sospensione delle rate dei mutui, blocco dei pagamenti dei contributi e accesso al Fondo per il ristoro danni.
In particolare, con la dichiarazione scattano la sospensione delle rate dei mutui bancari delle imprese agricole e il blocco del versamento dei contributi assistenziali e previdenziali. Tenuto conto dell’eccezionale siccita’, vengono estesi i benefici del fondo anche alle aziende agricole che potevano sottoscrivere assicurazioni, grazie ad un emendamento al decreto Mezzogiorno ora in Senato.
Il piano prevede 294 milioni per il miglioramento della sicurezza di 101 dighe a uso irriguo e/o potabile, di cui 79 al sud: questo consentira’ di salvaguardare 4,5 miliardi di metri cubi d’acqua (quasi un terzo della risorsa idrica nazionale) e recuperare 1,3 miliardi di metri cubi ora non invasabili. E pesante e’ la situazione per i cittadini.
Allarmanti i dati Coldiretti: il Lago di Garda e appena al 34,4% di riempimento del volume mentre il fiume Po al Ponte della Becca a Pavia a circa 3,5 metri sotto lo zero idrometrico. Per gli agricoltori e’ sempre piu’ difficile ricorrere all’irrigazione di soccorso per salvare le produzioni. In Lombardia sui pascoli di montagna si registra un calo del 20% di erba a disposizione del bestiame. Le perdite provocate dalla siccita’ nella sola Lombardia ammontano a circa 90 milioni di euro.
Pesantissimo l’impatto economico che la siccita’ – con un 2017 che si classifica tra gli anni piu’ caldi degli ultimi due secoli – sta determinando sul fronte dell’agricoltura. Per gli agricoltori, da Nord a Sud, sta diventando sempre piu’ difficile ricorrere all’irrigazione di soccorso per salvare le produzioni, con i raccolti che in varie aree rischiano di ridursi anche del 50%.
Situazione ancora più complessa sul fronte fiumi e laghi: sotto il livello di guardia il lago di Bracciano, il Lago di Garda è al 34,4% di riempimento del volume mentre il fiume Po al Ponte della Becca a Pavia è a circa 3,5 metri sotto lo zero idrometrico.