Un accordo commerciale tra Ue e Giappone promette di rendere l’Europa, in 15 anni, il principale partner del paese del Sol Levante per gli scambi agroalimentari. Tra i primi punti l’azzeramento dei dazi su alcolici, pasta e formaggi a pasta dura provenienti dall’Ue, riconoscimento di 205 Dop e Igp europee di cui 44 italiane tra vini, formaggi, frutta e prosciutti. “Oggi è un bel giorno: piove dopo mesi di siccità e abbiamo un ottimo accordo”, ha commentato Martin Merrild, il presidente del Copa che rappresenta le organizzazioni degli agricoltori di tutta Europa.
Tra i primi punti del trattato si ha l’azzeramento delle tariffe su vino e vini frizzanti europei dall’entrata in vigore e il riconoscimento da parte nipponica di 35 additivi utilizzati nell’Ue, il che porterà a una riduzione ridurrà i costi per i produttori che esportano in Giappone. Entro 10 anni si dovrebbe assistere all’accesso al mercato delle carni suine fresche e preparate, mentre per quanto riguarda la carne di manzo i tempi dovrebbero essere più lunghi, con dazi ridotti dal 38,5% al 9% in 15 anni. Si punta poi, nel giro di 15 anni, a una liberalizzazione totale per i formaggi a pasta dura Ue, mentre per i formaggi a pasta molle (mozzarella, Feta, Camembert).
Anche pasta, cioccolata e salsa di pomodoro prodotti nell’Ue otterranno una totale liberalizzazione, mentre per quanto riguarda il riconoscimento per Dop e Igp – dall’Aceto balsamico di Modena al Prosecco, dalla Mozzarella di Bufala Campana al Marsala – è prevista una clausola di ritiro di marchi registrati preesistenti di 5 anni per i vini e 7 per i prodotti alimentari. “Si tratta di un accordo ambizioso che avra’ un impatto positivo significativo su entrambe le economie”, dicono in una nota congiunta Copa & Cogeca, FoodFrinkEurope (industria alimentare) e Celcaa (esportatori). “Il vino europeo ha finalmente gli strumenti per recuperare quote di mercato giapponese“, commenta il presidente del Comite’ Vins Ignacio Sanchez Recarte. Soddisfatto anche il presidente dell’Unione Italiana Vini Antonio Rallo che spera, “in un mercato strategico per il made in Italy, nell’eliminazione completa dei dazi sui vini imbottigliati, spumanti e sfusi all’entrata in vigore dell’accordo“.
Posizione alquanto critica invece quella della Coldiretti, per cui le Igp-Dop “tutelate sono appena il 6%”, come la sinistra Gue/Ngl e i Verdi, che denunciano “la fuga in avanti“. Mentre Agrinsieme considera ”una notizia positiva l’avvio di una partnership economica e strategica dell’Unione Europea col Giappone, che è la quarta economia al mondo. L’azzeramento dei dazi sul vino – stima Agrinsieme – porterebbe a un risparmio pari a 134 milioni l’anno per i nostri produttori, e anche per i formaggi a pasta dura si prospetta una riduzione del dazio”.