Dal Vesuvio allo Stelvio al Cilento, le fiamme in queste settimane hanno raggiunto anche diverse aree protette, sempre più fragili e vulnerabili e in sofferenza per il ritardo nell’aggiornamento dei piani Aib dei parchi e delle riserve naturali dello Stato che deve predisporre il Ministero dell’Ambiente, attraverso gli Enti Parco, e che poi devono essere assunti, d’intesa con le Regioni interessate, in apposita sezione nei rispettivi Piani Aib delle rispettive Regioni.
A metterlo in evidenza è il Dossier “Incendi” di Legambiente i cui esperti lanciano un duro j’accuse: ad essere in ritardo sui piani sono le cinque Regioni più colpite dalle fiamme, a cominciare da Lazio e Campania. Allo stato attuale, evidenzia il Dossier di Legambiente, risultano 13 piani Aib vigenti, otto con l’iter non ancora concluso e due Parchi (Stelvio e quello del Cilento e Vallo di Diano) con il piano antincendi recentemente scaduto e da aggiornare.
Tra le aree protette più colpite e danneggiate: quella del Vesuvio nella morsa degli abusivi che usano il fuoco come ritorsione, Majella, Gargano, Alta Murgia, Pollino Sila, Aspromonte con ingenti danni al patrimonio di biodiversità e rischi per l’incolumità delle persone e dei beni.
In particolare, il Lazio, con il 35,2% (605.859 ettari) di superficie regionale forestale, ad oggi è quarta regione per estensione dell’area interessata da incendi (1.635 ettari), non ha ancora approvato il piano AIB 2017. Il Lazio, continua il Dossier dell’associazione ambientalista, solo a giugno ha definito e sottoscritto l’apposita convenzione con il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, per lo svolgimento delle essenziali funzioni ad esso delegate, per una somma complessiva circa 2.300.000,00 euro.
Passando alla Campania – che ha ben il 32,7% della superficie regionale coperta da boschi e foreste, con un’estensione totale di 445.274 ettari e ad oggi gli ettari percorsi dal fuoco sono ben 2461 (al 12 luglio) – oltre a non aver approvato il Piano AIB 2017, non ha neanche definito e sottoscritto l’apposita convenzione con il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, per lo svolgimento delle essenziali funzioni ad esso delegate, segnala Legambiente.
La Campania, segnala ancora il documento di Legambiente, solo in questi ultimi giorni ha emanato le ordinanze sugli incendi boschivi, trasferendo le competenze dall’assessorato all’agricoltura a quello alla Protezione Civile, senza però accompagnare il passaggio con un trasferimento di uomini e mezzi. Ad oggi, inoltre, non risulta fatto anche il passaggio in cui la Campania avrebbe dovuto indicare il numero degli operatori impegnati nella lotta attiva agli incendi boschivi con relative fasce di età e in regola con la certificazione di idoneità fisica. Nessuna notizia sull’attivazione dei Centri Operativi Provinciali (Cop) per aumentare efficacia ed efficienza nel coordinamento degli interventi a scala territoriale locale.
Legambiente rileva anche “i gravi ritardi” di Sicilia e Calabria, nell’approvare il piano antincendio 2017. La Sicilia, che ha 338.171 ettari di foreste e boschi, il 13,1% della superficie regionale, se da una parte ha approvato, lo scorso 10 maggio 2017, il Piano AIB 2017, ad oggi però non ha ancora provveduto a definire e sottoscrivere l’apposita convenzione con il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco; inoltre non si hanno notizie sull’attivazione dei Centri Operativi Provinciali (Cop) per aumentare efficacia ed efficienza nel coordinamento degli interventi a scala territoriale locale.
La Calabria, che ha il 40,6% della sua superficie regionale con circa 613.000 ettari di boschi e foreste, di cui, tra metà giugno e inizio luglio, ne sono bruciati 5826, ha approvato il Piano AIB 2017 il 12 giugno 2017 e solo il 4 luglio scorso ha definito e sottoscritto l’apposita convenzione con il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, per lo svolgimento delle essenziali funzioni ad esso delegate, destinando la somma complessiva di circa 700.000,00 euro. Non ha inoltre ancora indicato il numero degli operatori impegnati nella lotta attiva agli incendi boschivi con relative fasce di età e in regola con la certificazione di idoneità fisica.
Infine Legambiente accende il faro anche sulla Puglia. La regione, con 491 ettari che rappresentano il 9,2% (179.040 ettari) della superficie regionale coperto da boschi e foreste, è la regione che si è mossa con un po’ più di anticipo, approvando il piano AIB lo scorso 24 febbraio 2017, definendo e sottoscrivendo il 30 maggio l’apposita convenzione con il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e stanziando la somma complessiva circa 2.000.000,00 euro. D’altra parte però, indica il Dossier di Legambiente, in Puglia ancora non risulta indicato il numero degli operatori impegnati nella lotta attiva agli incendi boschivi, con relative fasce di età e in regola con la certificazione di idoneità fisica, e non si hanno notizie dell’attivazione dei Centri Operativi Provinciali (Cop).