Quest’anno sono già 44 mila gli ettari bruciati dalle fiamme con danni per 900 milioni di euro. Se invece si guarda un po’ più alla lontana, dal 2010 ad oggi, si arriva ad una cifra pari a 9 miliardi di euro per 447 mila ettari ‘bruciati’. I dati, messi insieme in un dossier dei Verdi ‘Le mani sporche degli incendi’, raccontano anche che “in questo scorcio d’estate le Regioni maggiormente colpite sono state la Sicilia con 18.613 ettari” andati in fumo, “la Calabria con 10.829, la Campania con 5.858, la Puglia con 2.744 e il Lazio con 2.699“.
La valutazione della commissione Europea messa a punto dall’European forest fire information system (Effis) non dà molta speranza: in una settimana – viene spiegato – è andata in fumo un’area del nostro Paese pari a quella bruciata in tutto il 2016. Indatti dall’8 al 15 luglio i roghi hanno interessato 27.167 ettari, cioè come la superficie andata a fuoco l’anno scorso secondo il rapporto ‘Ecomafia’ di Legambiente.
Nei primi 15 giorni di luglio gli ettari distrutti dalle fiamme sono stati 34.956, per circa 176 incendi di grandi dimensioni. Secondo il dossier dei Verdi dal primo gennaio al 17 luglio “sono arrivate al Centro operativo aereo unificato del Dipartimento della Protezione civile ben 930 richieste di aiuto da parte delle Regioni”. Gli incendi, in base alle statistiche della Guardia Forestale degli anni passati, “sono per la stragrande maggioranza causati dalla mano dell’uomo”. Complessivamente, con riferimento al periodo 2000-2015, per il 60,4% sono stati appiccati per mano volontaria, il 9,7% involontariamente, il 2,5% per mano dubbia e solo l’1,2% per cause naturali; il rimanente 26,3% rimane non classificabile”. Per il reato di incendio boschivo, “nello stesso periodo, sono state segnalate all’Autorità giudiziaria 5.684 persone, di cui 181 tratte in arresto in flagranza di reato o sottoposte a misure di custodia cautelare”.
Il leader dei Verdi, Angelo Bonelli, fa presente come della “mancanza dei boschi ormai persi nei roghi ci accorgeremo alle prime piogge in autunno, quando i terreni non avranno più il sostegno della vegetazione“, e si tornerà a parlare di dissesto idrogeologico. Ma Bonelli critica anche una parte della riforma Madia, quella che ha portato la Forestale a essere inglobata in altri corpi di polizia, ricordando sia la presentazione di un esposto – in cui si parla di “grave negligenza” per esempio per il mancato uso degli elicotteri anti-incendio “dell’ex Corpo Forestale” – sia di “depauperamento del patrimonio professionale” accumulato proprio dalla Forestale.