Meteo: l’Osservatorio Chianti ha una nuova stazione agrometeo

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All’Osservatorio polifunzionale del Chianti è presente adesso una stazione agro-Meteo a servizio del mondo agricolo, grazie a nuovi strumenti di cui si e’ dotata la struttura, che amplia le sezioni gia’ attive da anni.

Pertanto, alle quattro stazioni dalle funzioni astronomiche, ambientali, sismiche e Meteo, l’Osservatorio sarà in grado di rispondere alle esigenze delle aziende agricole attraverso l’utilizzo di specifici indicatori utili che aumentano le prestazioni e le potenzialita’ del nuovo Centro di Elaborazione Dati Meteo del Chianti (Cedam). Oltre alla stazione agro-Meteo, che si compone di due sensori, il tensiometro e la bagnatura foliare, e’ anche attiva la ‘stazione dei fulmini’ che informa sulle condizioni e i movimenti dei temporali.

“La stazione agrometereologica – spiegano i sindaci di Barberino Val d’Elsa, Giacomo Trentanovi, e di Tavarnelle Val di Pesa, David Baroncelli – fornisce dati Meteo utili agli agronomi per migliorare le coltivazioni, in quanto gli interventi sulle piante conseguenti alla conoscenza dei parametri Meteo evitano l’uso di fitofarmaci e migliorano la qualita’ del prodotto”.

“I parametri utilizzati – spiega il coordinatore scientifico della stazione, Emanuele Pace – sono la bagnatura fogliare, l’umidita’ del terreno, l’irraggiamento solare che affiancano gli altri dati come la temperatura, l’umidita’, la piovosita’, direzione e velocita’ del vento e altri ancora”. I dati sono disponibili e consultabili anche attraverso il web. L’obiettivo del CEDaM e’ raccogliere i dati anche dalle stazioni di altri siti in collaborazione con le fattorie del Chianti o altri centri che entrano a far parte della rete Meteo del Chianti.

Il progetto e’ nato da un’idea di Simone Nardini, agrometereologo e responsabile dell’Osservatorio Meteorologico del Chianti, in collaborazione con tanti appassionati delle ‘Sentinelle Meteo del Chianti’, altro progetto dell’Opc, e con il LaMMA. La stazione agrometeo fornisce dati utili che permettono l’ottimizzazione delle condizioni favorevoli per la flora locale.

“Lo strumento – prosegue Simone Nardini – indica quanta fatica impiega la pianta per assorbire l’acqua dal sottosuolo, cosi’ come le condizioni di bagnatura in cui si vengono a trovare le superfici fogliari”. La stazione e’ composta di due sensori: il tensiometro che misura la forza con cui l’acqua e’ trattenuta nel terreno. Il secondo sensore e’ quello della bagnatura foliare che rileva il grado di umidita’ presente sulla superficie di una foglia e valuta le ore di bagnatura.

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