Ricerca: se hai una grande memoria non sei multitasking

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Avere una grande memoria ed essere multitasking, non sono due cose che vanno a braccetto, secondo una recente ricerca pubblicata sulla rivista ‘Molecular Psychiatry’ e condotta dal team guidato da Francesco Papaleo, dell’Istituto italiano di tecnologia (Iit), in collaborazione con le Università dell’Insubria, di Padova e di Cagliari. I ricercatori hanno scoperto che l’efficienza nel multitasking è regolata dal gene chiamato Comt e che una variante, potrebbe portare a una sua iperattività con conseguente diminuzione della capacità di multitasking. “Un’iperfunzionalità dell’abilità di memorizzazione a lungo termine inibisce la memoria fluida, necessaria all’attività di multitasking, in altre parole, essere più efficienti nell’apprendimento a lungo termine ci rende meno adatti al multitasking con effetti avversi per la vita di tutti i giorni – spiega Papaleo – I meccanismi e le basi biologiche che modulano questi processi non erano stati ancora chiariti. Questa scoperta ci permetterà di distinguere su base genetica individui con diverse abilità cognitive in modo da poterli trattare in maniera più adeguata e personalizzata in caso di patologie legate a questi aspetti”.

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