Siccità: le Marche chiedono l’attivazione del Fondo di solidarietà

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La Regione Marche ha chiesto al ministero delle Politiche Agricole l’attivazione del Fondo di solidarieta’ nazionale per far fronte ai danni causati dalla Siccita’. “Chiediamo gli aiuti compensativi a favore delle imprese agricole per il perdurare di una situazione di carenza idrica che si protrae da parecchi mesi – spiega la vice presidente e assessore all’Agricoltura Anna Casini -. I danni registrati e che si stanno prospettando creano notevoli difficolta’ alla ripresa produttiva dei singoli settori che, se non adeguatamente compensati, potrebbe costringere molti imprenditori a ridurre o abbandonare le coltivazioni”.

Casini evidenzia anche che “l’evento Siccita’ si aggiunge alle forti criticita’ determinate dalla crisi sismica iniziata il 24 agosto 2016, dalle eccezionali nevicate del gennaio 2017 e dalle gelate di aprile. Quasi una tempesta perfetta che sta mettendo in ginocchio il settore primario marchigiano”.

L’Osservatorio permanente sugli usi idrici, istituito presso l’Autorita’ di distretto idrografico dell’Appennino centrale, ha certificato – per Lazio, Umbria e Marche – una condizione di severita’ idrica alta. Secondo le rilevazioni condotte dalla Giunta regionale, nelle Marche si conferma un quadro di “estrema preoccupazione per le imprese agricole, con rilevanti percentuali di perdite rispetto alla media triennale”.

Si stima che il girasole subira’ una perdita di produzione del 35-40%. Il mais una perdita di reddito del 30% a seguito dei maggiori costi di irrigazione. Le ortive da pieno campo potranno registrare una perdita di reddito del 30%, mentre le foraggere una diminuzione di produzione tra il 35 e il 45%. Ugualmente negative le prospettive per il settore delle vacche da latte, con una contrazione del reddito di circa il 30%, per la viticoltura (calo della produzione tra il 30 e il 40%) e l’olivicoltura (meno 40-50%). Difficolta’ si hanno, poi, in montagna per l’abbeveraggio degli animali al pascolo: i terremoti del 2016 e 2017 hanno spostato l’assetto delle falde, con conseguenti ripercussioni sugli approvvigionamenti idrici zootecnici.

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