Terremoto, Marini: “Bisogna ricostruire finché c’è vita socio economica”

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”Tempi e modalità non sono secondari nella ricostruzione. Abbiamo dei vantaggi, la certezza della ricostruzione è nella modalità dei finanziamenti, molto più corposi rispetto a quelli del sisma del 1997”, ma ‘‘si deve ricostruire finché c’è vita socio economica” nei paesi. Lo ha ricordato la presidente dell’Umbria Catiuscia Marini, intervenuta a Treia (Macerata) alla prima giornata del seminario della Fondazione Symbola ‘‘Il senso dell’Italia per il futuro”, in cui si è parlato anche del post Terremoto.

Vent’anni fa, ha ricordato Marini, ”noi avevamo Assisi, Foligno. Nessuno avrebbe mai pensato di non vivere piu’ in quei paesi. Nelle Marche invece siamo nella situazione per cui oggi questo rischio c’e’. Ci sono cittadini che hanno subito diversi terremoti e si chiedano ‘ma chi me lo fa fare?. Ho anche scuole scomode e meno servizi’. Per cui – ha osservato – il primo tema per garantire il futuro e’ dire che e’ possibile ricostruire perche’ ci sono i fondi per farlo’‘.

La presidente dell’Umbria ha poi parlato di Norcia: ”è in corso una riunione con i tecnici per correggere alcune cose, zona per zona. Non e’ che la norma non si puo’ modificare, grazie a Dio le ordinanze le abbiamo cambiate. Dobbiamo avere un atteggiamento laico, non stiamo scrivendo la Bibbia. Possiamo modificare”. Quanto alle zone rosse, che nei comuni del cratere sono ancora tante, Marini e’ esplicita: ”la zona rossa deve durare il meno possibile, le comunita’ devono vivere, perche’ i centri storici sono i simboli dei territori. Se li isoliamo per troppi anni si rischia dal punto di vista della vita sociale. E la ricostruzione avra’ bisogno anche di 10 anni, diciamoci la verita’: si deve ricostruire mentre c’e’ vita socio economica”.

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