“Il castello di Arquata del Tronto è sempre stato presente alla Quintana di Ascoli Piceno, fin dalla prima edizione del 1955. Anche se abbiamo perso con il Terremoto praticamente tutti i costumi, volevamo esserci. E ci saremo, con in testa il nostro sindaco Aleandro Petrucci che per l’occasione indosserà un abito nuovo”. Nelle parole del vice sindaco Michele Franchi c’è l’entusiasmo di tutti gli arquatani in vista della Quintana di Ascoli in programma domani sera dalle 19.30 e poi ad agosto.
Il Castello di Arquata ha infatti dovuto realizzare nuovi costumi storici, in quanto quelli utilizzati fino ad agosto 2016, sono andati distrutti durante il sisma, sepolti dalle macerie del palazzo comunale dove erano custoditi. Solo quello del “notaio” si è salvato, in quanto si trovava a casa di chi lo aveva indossato e domani sfilerà insieme agli altri 17 figuranti arquatani.
“La Quintana si è mobilitata organizzando eventi per raccogliere fondi per il castello di Arquata, il più colpito, ma anche per gli altri castelli terremotati di Acquasanta e Montemonaco” spiega Massimo Massetti, presidente del consiglio degli Anziani della Quintana di Ascoli, ricordando la generosità della Giostra dei Rioni di Olmo che ha donato il costume che sarà indossato dalla castellana, rifatto esattamente uguale a Quello andato perso, e il gesto della Federazione Italiana Sbandieratori che ha realizzato il nuovo gonfalone di Arquata.
Una sarta ascolana, Anna Marini specializzata nel confezionamento dei costumi storici, ha donato l’abito che verrà indossato dal sindaco Petrucci, oltre a quelli del gonfaloniere e degli armigeri. Tanti gli aiuti di singoli cittadini (diversi in forma anonima), una donna ha messo a disposizione fondi per il nuovo costume del “carceriere”.
Grazie ad una cena quintanara svoltasi a settembre scorso sono stati raccolti fondi per realizzare tutti gli accessori: armature, scarpe, le asce dei boscaioli. La spesa per i costumi dei pastori è stata sostenuta dai commissari di percorso della Quintana. “C’è stata tanta solidarietà – dice Massetti – ed è per tutto il movimento quintanaro motivo di orgoglio essere riusciti in pochi mesi a mettere il castello di Arquata in condizioni di partecipare al corteo”. I quintanari si sono stretti intorno ai terremotati di Arquata anche nei momenti più tragici: si erano svolti nel chiostro di Sant’Angelo Magno, sede del sestiere della Piazzarola e tra le bandiere della Quintana i funerali della piccola Marisol Piermarini, la piu’ giovane vittima del Terremoto, morta a 20 mesi sotto le macerie a Pescara del Tronto, frazione di Arquata.