Terremoto tra Grecia e Turchia, l’esperto Ingv: “Zona sismicamente molto attiva”

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Quella dove è avvenuto il terremoto di magnitudo 6.7, che questa notte ha colpito l’isola greca di Kos e la città turca di Bodrum, è una zona “molto attiva sismicamente”, dove ci sono diversi sistemi di faglie attive, e che storicamente è stata teatro anche di sismi più forte. Lo spiega Alessandro Amato, sismologo dell’Istituto nazionale di geologia e vulcanologia (Ingv), nonché esperto di maremoti.

Il terremoto di questa notte non sembra, secondo Amato, essere collegato a quello verificatosi circa un mese fa più a Nord, di circa 50 chilometri, nella provincia di Smirne. “Sono due terremoti vicini, ma non sulla stessa faglia e zona”, rileva. Il terremoto di stanotte è stato comunque “forte, più di quello che ha colpito Amatrice. Ma in quella zona, tra Creta e l’Egeo, se ne verificano anche di più forti“, precisa Amato.

Si tratta di “una zona molto attiva sismicamente. La magnitudo stimata all’inizio è stata di 6.8, e poi rivista a 6.7. C’è stato un piccolo tsunami, con parecchie onde che si sono succedute e ancora si vedono. Il alcune zone c’e’ stato un allagamento di 10-20 centimetri, e l’acqua all’inizio si e’ ritirata per 25 centimetri circa”, commenta Amato.

Uno tsunami con “correnti forti, ma non devastanti“, e per cui è stato emesso un allerta in tempi molto rapidi. Dal Centro Allerta Tsunami (Cat) dell’Ingv “siamo riusciti a diramarlo in tempi molto rapidi, appena 10 minuti dopo il sisma”. Per l’Italia però non c’è mai stato pericolo.

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