Toscana, aerospazio e politiche regionali: convegno Cnr-Regione

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“Strategie per le politiche regionali di finanziamento R&S nel settore Aerospazio”, questo il tema dell’evento organizzato dall’Istituto di Fisica Applicata ‘Nello Carrara’ (Ifac-Cnr) e Regione Toscana in programma lunedì 10 luglio, alle ore 9,30, all’Auditorium di Santa Apollonia di Firenze (via San Gallo 25/a). L’evento si propone di comunicare le attività che saranno condotte nell’ambito del progetto “Stephanie: Space Technology with Photonics for market and societal challenges” che è stato recentemente approvato nell’ambito del programma europeo Interreg Europe e di cui Ifac-Cnr è capofila e la Regione Toscana è partner regionale.

Il finanziamento europeo complessivo del progetto Stephanie è di 1,4 milioni di euro, di cui 450 mila euro per i partner toscani. All’iniziativa interverranno l’assessore regionale alle Attività produttive Stefano Ciuoffo, il direttore dell’Istituto Fisica Applicata del Cnr Roberto Pini, Walter Montagnani, delegato del Ctna, Roberto Formaro dell’Agenzia Spaziale Italiana e rappresentanti delle imprese toscane del settore aerospaziale. Ifac-Cnr ha una tradizione consolidata nella ricerca in campo aerospaziale ed osservazioni della Terra, la cui origine può essere derivata dal “Centro Microonde” di Firenze, al cui fondatore l’attuale istituto è dedicato.

Molto stretto è il rapporto con le aziende del territorio del settore Spazio e del settore Fotonica, tramite il coordinamento da parte di Ifac-Cnr del Polo Toscano di Optoelettronica e Spazio e più recentemente con la partecipazione al Distretto Regionale Fortis. Notevole è anche la progettualità in corso in ambito nazionale ed internazionale, con la partecipazione a molti programmi delle principali agenzie spaziali come Asi, Esa, Nasa e Jaxa, incluso il coordinamento di due progetti H2020 sulle tematiche Spazio ed Osservazione della Terra. La Regione Toscana ha supportato negli ultimi anni le Tecnologie Spaziali nell’ambito di recenti bandi di Ricerca e Sviluppo, sia pure in modo non specifico, finanziando numerosi progetti che coinvolgevano imprese e centri di ricerca del settore).

Inoltre, tramite l’istituzione del Distretto Fortis (Fotonica, Optoelettronica, Robotica, Telecom, Ict e Spazio, ora confluito nel Distretto Advanced Manufacturing) ha prodotto un documento strategico sulle priorità del settore, quali strumenti optoelettronici destinati ad uso avionico e spaziale, ed applicazioni integrate di telecomunicazioni, navigazione, ed elaborazione dati aerospaziali per servizi al cittadino e monitoraggio ambientale. A livello nazionale la Regione partecipa alle attività del C luster Nazionale AEROSPAZIO (Ctna) ed ha fornito contributi alla Cabina di Regia per la Space Economy. A livello europeo partecipa alla Rete Nereus delle Regioni per il settore Spazio ed è molto attiva nei programmi europei che riguardano la Fotonica, come il recente Eranet Photonic Sensing. L’obiettivo generale di Stephanie è sostenere il cambiamento verso politiche pubbliche capaci di promuovere un uso efficiente di ricerca e innovazione (R&I) nelle tecnologie spaziali, con particolare riguardo all’uso della fotonica come tecnologia abilitante, in modo da sviluppare prodotti con un forte potenziale di mercato ed orientati alla risoluzione delle sfide socio-ambientali.

Ad esso partecipano 9 rappresentanti di cluster ed autorità regionali provenienti da 8 regioni europee. Stephanie ottiene questo obiettivo supportando le regioni ad affrontare due principali sfide di natura politica: la necessità di cooperazione nella catena di valore tecnologica e la possibilità di fornire un facile accesso ai finanziamenti per i soggetti innovatori. L’approccio progettuale si basa quindi su una struttura a 2 pilastri. Uno è la cooperazione detta a “quadrupla elica”, e cioè sul coinvolgimento di autorità pubbliche, grandi aziende e Pmi, ricercatori e utenti finali, lungo tutta la catena di valore tecnologica a livello regionale. Dalla progettazione, produzione, marketing, distribuzione, al supporto del consumatore finale. L’altro pilastro è l’impegno per il rafforzamento, la semplificazione e la maggior efficacia dei finanziamenti per la tecnologia spaziale. Il progetto, che è iniziato a gennaio 2017, avrà una durata di 5 anni.

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