Vaccini, il ministro Lorenzin: “C’è un anno di tempo per mettersi in regola, coinvolgeremo i genitori”

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“Il testo non cambierà e metteremo la fiducia, al Senato è stato approvato con 172 si’, un voto assolutamente trasversale. E’ una svolta storica ed e’ il piu’ grande piano vaccini riconosciuto anche dal M5S”. Lo afferma al Messaggero, il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin.

“L’obbligatorietà – spiega Lorenzin – è stata tolta nel 1999, dobbiamo recuperare 17 anni e perché all’inizio del 2017 sono stati segnalati 3.670 casi di morbillo e 3 decessi, con un incremento di oltre il 500% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, a livello di criticita’ l’Oms dice che sul morbillo siamo il secondo paese tra Europa e Africa”.

Alla domanda su che cosa cambia per le famiglie, il ministro spiega: “C’è il divieto di accesso a scuola tra zero e sei anni se non vaccinati. Questo perché i bimbi più piccoli sono quelli che hanno lo stato immunitario più basso e quindi più esposti a virus e infezioni e piu’ soggetti a trasmetterli. Per quelli dai 6 ai 16 anni rimane obbligatorietà con sanzione. Inoltre e’ stata tolta la segnalazione al tribunale dei minori e abbiamo diminuito la sanzione da 7500 a 500 euro”.

Intervistata anche dal Mattino, Lorenzin sottolinea: “Nelle classi non potranno esserci più di due bambini non vaccinati, uno solo se c’è un malato fragile. Una scelta che non inficia il decreto. Noi speriamo di non farne nemmeno una di sanzione”. Su quali siano i vaccini più consigliati, il ministro spiega: “E’ prevista una chiamata proattiva da parte delle Asl e la possibilità di modulazione in base agli andamenti epidemici e alle percentuali di coperture. Si tratta di malattie molto gravi che quando si verificano fanno registrare la corsa alla profilassi”.

Non teme il caos iscrizioni a scuola? “C’è un anno di tempo per mettersi in regola. Entro il 10 settembre 2017 presso i servizi educativi per l’infanzia e le scuole dell’infanzia, ed entro il 31 ottobre 2017 presso le istituzioni del sistema nazionale di istruzione e i centri di formazione professionale regionali basterà l’autocertificazione. Poi, con calma, entro il 10 marzo 2018 sara’ possibile presentare la documentazione originale”.

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