Le alluvioni e gli smottamenti causati dalle piogge monsoniche hanno ucciso almeno 94 persone in India e Nepal, sommergendo interi villaggi. Si teme che le vittime possano essere in numero molto maggiore. Nel solo Nepal le vittime sono 49, migliaia e migliaia i senza tetto, i dispersi almeno 17, ma per dare cifre definitive bisognera’ attendere il ritiro delle acque, cosa che al momento non pare imminente.
La Croce Rossa parla gia’ di 53 morti, decine e decine tra dispersi e feriti, migliaia di case distrutte. In India il maltempo ha provocato la morte di 45 persone che si trovavano a bordo di due pullman spinti in fondo ad una scarpata da uno smottamento. I due mezzi si erano fermati ad una piazzola nella regione di Himachal Pradesh, nell’Himalayah, quando sono stati investiti da tonnellate di rocce, fango e detriti. Sono almeno otto i corpi ancora da recuperare.
E circa 600 turisti sono rimasti bloccati in hotel allagati nella zona di Chitawan: fra loro anche dei cittadini italiani, 14 dei quali sono già stati portati al sicuro. “Agli italiani già portati in salvo mando i miei auguri e un abbraccio dopo i momenti terribili attraversati”, ha affermato il ministro degli Esteri, Angelino Alfano, aggiungendo che “seguiamo passo passo l’evolversi dei soccorsi perché anche gli altri italiani che aspettano di essere raggiunti, siano presto al sicuro”.
Non è chiaro quanti siano gli italiani ancora intrappolati. Nella notte italiana aveva lanciato un appello sui social network Francesca Chaouqui, donna al centro dello scandalo Vatileaks. “Diffondete la notizia: siamo bloccati al Land Mark Hotel a Chitawan in Nepal. I fiumi hanno esondato, l’albergo è allagato siamo senza elettricità e senza acqua. Abbiamo allertato la Farnesina. Siamo gli unici Italiani dell’hotel. Aiutateci”, aveva scritto su Facebook. Inoltre su Twitter aveva pubblicato delle foto del fango: “Siamo vivi. Per favore aiutetaci. Siamo senza acqua e luce. Ci sono 20 bambini. Noi non andiamo via senza che loro siano in salvo”.
E sullo stesso social network si era anche rivolta a Matteo Renzi: “Per favore Matteo, aiutaci. Non abbiamo risposta da Farnesina, l’acqua sta salendo“. La Farnesina si è subito attivata, con il console in contatto sia con i connazionali che con le autorità nepalesi. “In merito alla violenta inondazione in Nepal, la Farnesina, attraverso l’Unità di Crisi e il Consolato Generale a Calcutta, si sono subito attivati per assistere al meglio i connazionali coinvolti”, ha fatto sapere il ministero.
A riferire dei 600 turisti bloccati in alberghi nella nota destinazione turistica di Sauraha, nel distretto di Chitwan, era stato il presidente dell’Associazione regionale degli hotel, Sauraha Suman Ghimire, il quale ha spiegato che diverse strutture sono state inondate dai fiumi Rapti e Budhirapti e che le operazioni di soccorso si svolgono anche grazie all’aiuto di elefanti.
Il giornale The Himalayan Times ha riferito che dei 600 turisti intrappolati, 200 sono nepalesi, 200 indiani e altri 200 provenienti da altri Paesi. Cento di loro, secondo quanto ha fatto sapere l’agenzia Xinhua, sono cinesi, e adesso si trovano già al sicuro. Ventisei sono invece spagnoli, come ha riferito l’agenzia Efe. Per quanto riguarda gli italiani, la Farnesina ha fatto sapere appunto che 14 di loro “sono già stati portati al sicuro dalle forze locali”. “Tra questi vi sono una famiglia di 3 persone che si trovava all’Hotel Landmark e un gruppo di 10 italiani che alloggiava presso l’hotel Parkside. Anche la connazionale segnalata al Rainbow safari resort è stata messa in sicurezza“, si legge in una nota del ministero.
“Siamo vicini al popolo del Nepal per la violenta e tragica inondazione che ha colpito il Paese in queste ore”, ha affermato Alfano. Un nuovo disastro nazionale per il Nepal, che non si è ancora ripreso dal terremoto di magnitudo 7.9 dell’aprile 2015 che ha danneggiato le infrastrutture e distrutto migliaia di case. Il ministero dell’Interno ha fatto sapere che i distretti più colpiti dalle inondazioni sono quelli di Jhapa, Morang, Sunsari, Saptari, Rautahat, Sarlahi e Dang. Il livello dell’acqua in molti fiumi ha superato il livello di guardia. Secondo le previsioni meteorologiche il maltempo dovrebbe continuare per almeno altri due giorni.