Due giovani avvoltoi “capovaccai” nati in cattivita’ sono stati liberati nel Parco nazionale dell’Appennino lucano. “In Italia un piccolo avvoltoio chiamato “capovaccaio”, dall’aspetto simpatico e decisamente lontano dall’archetipo dell’avvoltoio che domina l’immaginario collettivo – fa sapere in una nota il Centro Studi Appennino lucano – rischia di scomparire per sempre.
Per cercare di garantirgli ancora un futuro, un gruppo di enti ed associazioni ha pianificato e messo in atto in Basilicata, nel Parco nazionale dell’Appennino lucano Val D’Agri Lagonegrese, una delicata e complessa operazione di rilascio che ha visto protagonisti due giovani ‘capovaccai’ dai nomi mitologici: Apollo e Teti”.
Dopo aver soggiornato per circa tre settimane in una voliera di ambientamento realizzata temporaneamente nel sito di rilascio, i due avvoltoi hanno guadagnato la liberta’. I loro spostamenti sono seguiti dai ricercatori, grazie alle radio vhf ed ai datalogger gps/gsm di cui sono equipaggiati. La delicata operazione di rilascio e’ stata organizzata e coordinata dall’associazione Cerm e messa in atto grazie al supporto di Federparchi ed alla sponsorizzazione di un’azienda.