E’ ancora alta la preoccupazione tra i vigili del fuoco per l’allarme diossina ad Alcamo (Trapani) dove le squadre sono intervenute per sedare un enorme incendio scoppiato domenica nell’impianto di stoccaggio per la differenziazione dei rifiuti. Canadair, elicotteri, autobotti e vigili hanno fronteggiato la colonna di fiamme e fumo che il vento ha spinto verso il centro abitato.
“I cittadini hanno riferito che in alcuni quartieri il cattivo odore è staro molto intenso. Naturalmente vista l’impossibilità di sapere con certezza cosa contenesse il centro di stoccaggio, anche perché il proprietario è irreperibile, la preoccupazione si fa sempre più evidente e l’allarme inquinamento ambientale sempre più consistente”, scrive il Coordinamento nazionale Vigili del Fuoco Usb.
Secondo i carabinieri e il personale specializzato è ancora impossibile riuscire ad accedere all’interno del centro per verificare da dove si possano essere propagate le fiamme e per accertarne la natura. La procura di Trapani ha aperto un fascicolo sull’incendio. L’accusa, al momento a carico di ignoti, è di disastro ambientale e si basa sulla distruzione dell’area nella quale si trova l’azienda di rifiuti e l’inquinamento scaturito.
Le indagini verranno eseguite dai carabinieri e la prefettura di Trapani ha costituito un’unità di crisi con le forze di polizia, dei vigili del fuoco, della protezione civile regionale e del corpo Forestale che in Sicilia ancora esiste. Il sindacato Usb denuncia la preoccupazione, per “i lavoratori del corpo nazionale che tra le fatiche di questo luglio assurdo si sono ritrovati in un inferno di cristallo a respirare chissà quale veleno” e chiedono di “mettere a disposizione dei lavoratori del corpo un protocollo sanitario che aiuti i vigili intervenuti e coloro che vivono nella zona alcamese a fare tutti gli accertamenti possibili”.