Piu’ di 60 bambini, 63 secondo alcuni giornali locali, sono morti negli ultimi cinque giorni in un ospedale pubblico nel nord dell’India. Come spiega la stampa, la causa della morte sembra esser legata alla mancanza di ossigeno di riserva, di cui l’ospedale non era fornito, anche se la notizia non e’ confermata dagli inquirenti.
L’ospedale e’ il Baba Raghav Das, nel distretto di Gorakhpur, nello Stato dell’Uttar Pradesh, il piu’ popolato del paese e governato dal partito conservatore Bharatiya Janata, lo stesso del primo ministro Narendra Modi.
“Abbiamo aperto un’inchiesta e e pubblicheremo oggi un rapporto preliminare – ha detto Anil Kumar, un responsabile della Polizia di Gorakhpur – non crediamo che la morte dei bambini sia correlata alla scarsita’ di ossigeno”. La stampa indiana sostiene invece che tra giovedi’ e venerdi’ scorso decine di bambini sono morti proprio per la mancanza di bombole di emergenza, dopo che l’impresa incaricata di fornirle aveva interrotto la consegna, probabilmente perche’ non erano state pagate fatture precedenti che ammontavano a milioni di rupie.
Secondo una nota diffusa dall’ufficio del governatore dell’Uttar Pradesh, Yogi Adityanath, che ha avviato l’inchiesta, 23 bambini sono morti giovedi’, quando “si e’ verificato un calo della pressione dell’alimentazione dell’ossigeno”. Il ministro della Sanita’ dello stato, Sidharth Nath Singh, ha sospeso il direttore dell’ospedale fino a che si siano chiarite le cause. “Ci sono state molte cause nella perturbazione dell’approvigionamento di ossigeno, ma secondo le nostre informazioni non ci sono satti morti per questa causa”. Secondo il quotidiano Hindustan Times, che ha riferito di scene di panico tra i familiari dei bambini, “benche’ 90 bombole grandi sono state messe in funzione venerdi’ l’ospedale ha finito le scorte in un’ora”.