“Valutiamo l’opportunita’ di perseguire la Provincia Autonoma penalmente, fino ai massimi gradi di giudizio, per maltrattamento e uccisione ingiustificata di animale selvatico particolarmente protetto”. Lo scrive in una nota la onlus Gaia Animali e Ambiente, che nei giorni scorsi aveva depositato un ricorso al Tar di Trento contro l’ordinanza di cattura e uccisione dell’orsa KJ2 assieme alle altre organizzazioni aminaliste Oipa, Lac, Lida, Salviamo gli orsi della luna e Animal Amnesty.
Un altro ricorso era stato presentato da Lega del Cane con 7 associazioni unite per provare a salvare Kj2. “E’ mancata un’accurata istruttoria dell’accadimento dei fatti”, sostengono le associazioni, secondo cui “per predisporre l’ordinanza si e’ tenuto conto solo della versione del malcapitato escursionista locale. Da successive indagini, piu’ accurate, e’ emerso che l’orsa ha ricevuto una bastonata in capo e secondo il coordinatore del Servizio Foreste e Fauna della Provincia autonoma di Trento dott. Claudio Groff ‘un’orsa che aggredisce un uomo per difendere i propri cuccioli non ha un comportamento aberrante o contro natura’. Secondo il presidente di Gaia, Edgar Meyer, “il comportamento tenuto dall’orsa non poteva essere definito di per se’ aggressivo perche’ occorreva verificare tutti i dati fattuali ai fini di una corretta istruttoria per ricostruire la dinamica dell’episodio. L’orsa non ha attaccato senza essere provocata. L’ordinanza di abbattimento si e’ basata su una ricostruzione dei fatti errata e superficiale“.