Nessuna precipitazione da mesi e mancato completamento in questi anni di alcune opere fondamentali per il pieno ed effettivo utilizzo: queste le cause che hanno lasciato a secco la diga di Chiauci, in provincia di Isernia, utilizzata per uso potabile e agricolo per i comuni a ridosso della costa tra Abruzzo e Molise e per le industrie di San Salvo.
A parlare e’ il commissario del Consorzio di Bonifica Sud di Vasto, Franco Amicone, da cui dipende l’invaso. “Senza precipitazioni – spiega Amicone all’ANSA – non c’e’ diga che tenga, anche se ho trovato ritardi nel completamento dell’opera che si trascinano da troppi anni. Poi quest’anno e’ stata una stagione rovente e avara di pioggia”.
Tra i primi interventi l’appalto per la sistemazione di un ammasso roccioso che limita l’utilizzo in entrata dell’acqua e la sistemazione delle paratoie “che gia’ prima della fine dell’anno permettera’ di raddoppiare la capienza consentita da 3 a 6 milioni di metri cubi d’acqua”. Ma la vera svolta, assicura il commissario del Consorzio di Bonifica Sud “saranno le opere che consentiranno, una volta completate, nel 2020 di portare la capienza della diga di Chiauci a 15 milioni di metri cubi che ci permetteranno di non avere piu’ problemi e di non trovarci perennemente in situazione di emergenza”.
Per l’attuale emergenza, Amicone a inizio della prossima settimana incontrera’ i vertici della Sasi, la societa’ che distribuisce l’acqua in questo territorio, e dell’Arap Servizi, che gestisce il trattamento delle acque dell’invaso di Chiauci. Sul tavolo la proposta di trattare le acque del fiume Sangro nell’impianto di San Salvo da immettere poi in rete. Attualmente nel fiume Trigno circolano solo 80 litri al secondo, rispetto ai 1.000 rilasciati di solito da Chiauci, e attinti dai pozzi presenti in provincia di Chieti e a Montenero di Bisaccia “ma sono ben poca cosa rispetto a quanto abbiamo ogni giorno bisogno per uso umano, agricolo e industriale”, spiega Amicone. Infine dalla Pilkington di San Salvo si apprende che da martedi’, con la ripresa della produzione dopo la pausa estiva, si utilizzeranno acque nere raccolte nella rete di San Salvo e trattate e depurate dall’Arap Servizi.