L’eccezionale situazione meteo di estremo caldo e siccità sta mettendo a dura prova il sistema idrico della regione Abruzzo, come specifica il WWF. In particolare vi sono diverse zone in stato di profonda crisi, mentre la gran parte dei fiumi si trovano sotto il livello medio abituale in questa stagione.
L’Arci Pesca ha scritto pertanto stamani alla Regione per chiedere che l’Abruzzo, imitando le Marche che hanno già agito in tal senso da alcuni giorni, disponga “un monitoraggio dei fiumi regionali, demandando il controllo alle Polizie Provinciali“, per una puntuale verifica “dello stato di salute della fauna ittica, visto quanto accaduto nel Fucino ed in altri corsi d’acqua minori oggi tutti in secca”.
Una richiesta alla quale il WWF si associa chiedendo alla Regione di monitorare anche la situazione degli acquiferi dai quali si riforniscono gli acquedotti per la distribuzione dell’acqua potabile. “Il reticolato idrico regionale – dichiara il delegato WWF Abruzzo Luciano Di Tizio – è normalmente sotto stress per eccesso di captazioni, usi irrazionali, acquedotti colabrodo, corsi d’acqua superficiali soggetti a inquinamento, ecc. Una situazione che richiederebbe un serio intervento e cospicui investimenti, ben più utili di quelli destinati a finanziare le ennesime cementificazioni che abbondano nel Masterplan regionale, e sui quali ci sarà da riflettere. Intanto però, con l’emergenza in corso, le ricognizioni a tappeto suggerite dall’Arci Pesca possono rappresentare un primo concreto segnale di interessamento cui una Regione ben amministrata non dovrebbe rinunciare”.