Sono stati lanciati i cinque nano-satelliti messi in orbita dagli astronauti russi Fyodor Yurchikhin e Sergey Ryazanskiy, impegnati fuori dalla Stazione spaziale internazionale (Iss) in una lunga attivita’ extraveicolare destinata a preparare il futuro dell’esplorazione spaziale.
All’operazione ha partecipato anche l’astronauta dell’Agenzia spaziale europea (Esa) Paolo Nespoli, che ha trascorso il Ferragosto lavorando fianco a fianco con Yurchikhin e Ryazanskiy per la prova delle tute in vista di questa passeggiata spaziale, la 202esima fatta finora per l’assemblaggio e la manutenzione della Stazione spaziale, la settima del 2017.
Dopo l’iniziare cattivo funzionamento delle telecamerine GoPro a 360 gradi, l’attivita’ extraveicolare (Eva) e’ entrata nel vivo: i due astronauti russi hanno lanciato in sequenza i cinque nano-satelliti, del peso di circa 5 chili ciascuno. Essi rimarranno in orbita per i prossimi 5-6 mesi.
Il primo a essere rilasciato è stato il satellite TOMSK-TPU-120: esso permetterà di studiare la reazione in orbita dei materiali stampati in 3D come quello di cui e’ composta la sua struttura portante. Successivamente la coppia di satelliti Tanyusha SWSU, che testeranno gli algoritmi per una futura costellazione di satelliti auto-organizzanti. Poi è stata la volta di TNS-0 numero 2, che provera’ diverse soluzioni tecnologiche per i futuri nano-satelliti destinati alla ricerca scientifica e alle comunicazioni. Infine e’ stata lanciata TS-530 Zerkalo, una sfera di 13 chili che misurera’ la densita’ dell’atmosfera.
A bordo dei nano-satelliti anche tanti simboli carichi di significato, come la registrazione di saluti dalla Terra in 11 lingue. Alla fine gli astronauti hanno continuato la loro passeggiata spaziale per raccogliere dei campioni e per eseguire alcuni interventi di manutenzione, come l’installazione di un corrimano e di un pilastro che renderanno piu’ agevoli le future passeggiate.
