Paura e sollievo per aver lasciato l’isola si legge negli occhi dei turisti che sbarcano al molo Beverello a Napoli provenienti da Casamicciola che insieme a Lacco Ameno e’ la zona piu’ duramente colpita dal sisma di ieri sera sull’isola.
Quasi tutti hanno trascorso la notte nei giardini degli alberghi, sui lettini a bordo piscina, con indosso coperte e in qualche caso le tovaglie del ristorante. “Eravamo in albergo – racconta la giovane madre di un bimbo di otto mesi – abbiamo sentito un boato, sembrava un attentato, poi e’ arrivata subito dopo la scossa di terremoto. Siamo usciti nel giardino dell’hotel, spaventati. Quelli dell’albergo ci hanno detto che c’erano delle crepe nei muri e quindi siamo rimasti a dormire li’. Faceva freddo, mio marito e’ entrato in una stanza e ne ha presa una”.
Al Beverello ci sono anche tanti che partono per Ischia. Molti sono proprietari di abitazioni sull’isola: “Vado a verificare i danni – racconta un uomo sulla sessantina – a Forio c’e’ mia figlia, ha avuto un po’ di paura ma nulla di grave, pero’ mi ha detto che ci sono delle crepe nei muri”. Una coppia e’ in attesa dell’aliscafo: “A Ischia ci sono le nostre figlie – raccontano – noi eravamo a Napoli a lavorare ma ora andiamo a vedere come stanno. Al telefono ci hanno detto che vorrebbero rimanere e proseguire la vacanza. Stasera decideremo insieme il da farsi”. Mia mamma barano.
A Forio torna anche una giovane donna ischitana, va ad assistere sua madre anziana e spaventata: “Non vuole stare da sola stanotte – racconta – e quindi ho preso un paio di giorni di permesso dal lavoro. Ma non vorrei ci fosse troppo allarmismo, questo sisma puo’ distruggere la stagione turistica che e’ fondamentale per l’isola”. Il giorno dopo la scossa, pero’, a vincere e’ la paura, come spiega perfettamente una signora appena sbarcata dall’aliscafo trascinando un grosso trolley: “Dovevo restare fino a sabato, ma se non sei sereno che vacanza e’?“.