Una fiera che mette a confronto tutti gli operatori del settore biohightech, con 36 aderenti fra imprese ed enti di ricerca, una quarantina di presentazioni e speech aziendali, nove seminari tematici e un centinaio di incontri business to business. E’ il salone EuroBioHighTech inaugurato oggi alla Stazione marittima di Trieste: una due giorni in cui l’innovazione tecnologica, soprattutto in ambito medico, incontra il tessuto economico. La conferenza d’inaugurazione e’ stata aperta dal presidente della Camera di commercio Venezia Giulia Antonio Paoletti, capofila dell’evento.
“Questo e’ il terzo anno dell’evento – ha detto – Le due precedenti manifestazioni si svolgevano a livello di workshop, ma per il 2017 abbiamo deciso di fare un salto e creare un evento fieristico in cui le imprese della nostra regione potessero incontrare gli interessati: scienziati, compratori, ospedali, aziende, finanziatori, start up”.
L’evento e’ stato organizzato da Camera di commercio VG, azienda speciale Aries, BiohightechNet, Cbm, Confindustria Venezia Giulia, in collaborazione con la direzione Lavoro, istruzione, pari opportunita’ della Regione Fvg. “Abbiamo registrato visitatori da Austria, Slovenia, Croazia, Svizzera, Polonia, Serbia, Canada e Stati Uniti”, ha aggiunto Paoletti.
“Gli sforzi per creare una relazione forte fra imprese, istituzioni pubbliche e istituti di ricerca sono fondamentali – ha detto l’assessore regionale al Lavoro, Istruzione e Ricerca del Friuli Venezia Giulia, Loredana Panariti – questo salone e’ un ottimo esempio. Il biomedicale e tutte le nuove tecnologie della vita sono un settore strategico per il Friuli Venezia Giulia”.
Per il presidente della Fondazione internazionale Trieste Stefano Fantoni, promotore del progetto Trieste capitale europea della scienza – Esof2020, “questo evento rispecchia lo spirito di uno dei paradigmi di Esof, il rapporto Science to Business. Questo processo non deve interessare soltanto Trieste e l’Italia, ma anche l’Europa centrale e i Balcani”.
“Il comparto del biomedicale in regione occupa oltre cinquemila persone – ha sottolineato il vicepresidente di Confindustria Venezia Giulia e presidente della rete BioHighTechNET, Diego Bravar – Confindustria entro qualche anno vorrebbe portarli a settemila, raggiungendo cosi’ la percentuale della Baviera. La provincia di Trieste ha il numero di start innovative piu’ alto d’Italia sul totale delle aziende. Cio’ si deve alla presenza degli istituti scientifici: piu’ ricerca significa piu’ innovazione, e quindi piu’ sviluppo economico”. “Realizzare questa fiera – ha concluso Laura Chies, presidente di Cbm Smart Health Cluster Fvg – ha richiesto un grande lavoro di rete fra ricercatori e imprese. Pensiamo sia un primo passo verso ulteriori eventi nazionali e internazionali, in vista di Trieste capitale europea della scienza 2020”.