Il via libera del ministero dell’Ambiente all’azienda americana Global Med per la ricerca del petrolio nello Ionio settentrionale, al largo delle coste pugliesi tra Gallipoli e Santa Maria di Leuca, ha allarmato alcuni consiglieri di maggioranza e di opposizione nel consiglio regionale della Puglia.
Per il capogruppo di MdP, Ernesto Abaterusso, “l’attenzione sul mare pugliese lascia increduli e provoca grande rabbia e sconcerto. E’ vergognoso – dice – constatare come, nonostante la voce sollevata in piu’ di una occasione dalle comunita’, dagli enti locali e dalle associazioni, il governo faccia orecchie da mercante e continui ad accogliere richieste di ricerche di petrolio in una zona dal ricco patrimonio paesaggistico e ambientale, che ha scelto da tempo di fare del mare, della pesca e del turismo un volano di sviluppo per la propria economia”.
Secondo il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Erio Congedo, “per scongiurare il rischio che l’intera comunita’ pugliese possa vedersi pregiudicata la possibilita’ di sviluppo a causa di scelte di carattere nazionale, e’ necessario che il presidente Emiliano, ora, forte della volonta’ espressa a piu’ livelli dal territorio e del diffuso sostegno delle forze politiche, faccia sentire la sua voce ancor piu’ di quanto gia’ fatto in passato”.
Per il consigliere del Movimento 5 Stelle, Antonio Trevisi, “si tratta di una pura speculazione che espone a grossissimi rischi poiche’ un incidente avrebbe conseguenze catastrofiche, considerando che il Mediterraneo ha un piccolissimo ricambio di acqua”. “Le fonti fossili – conclude Trevisi – sono destinate ad esaurirsi. Il futuro ormai prossimo sono le energie rinnovabili. Tutto questo e’ possibile ma non lo si vuole fare perche’ vi e’ una forte collusione tra il governo e chi vuole continuare a tenere la ricchezza energetica concentrata nelle mani di pochi”.